Un tour di bellezze, tra storia, paesaggio, vigneti e scorci naturalistici mozzafiato. Domani arriva il Giro d’Italia e Montalcino è pronta a far vedere, in mondovisione, un patrimonio unico e che non ha davvero eguali. E pedalando sulle leggendarie strade bianche tra i filari di Brunello, sono tanti i luoghi affascinanti che che la “carovana rosa” attraverserà e che abbiamo deciso di raccontare tra passato e presente, che “abbracciandosi” danno vita a qualcosa di sublime.
Partiamo da Piazza del Popolo, il cuore pulsante e “salotto buono” della città, dominata dall’antica torre del Palazzo Comunale, edificio che risale al XIII-XIV secolo e che è uno dei palazzi pubblici più belli della Toscana, e che sembra riflettere l’antagonismo tra la ghibellina Siena e la guelfa Firenze, che caratterizzò i lunghi secoli di guerre ed assedi nella storia di una Montalcino contesa dalle potenze dell’epoca per la sua posizione strategica e la sua orgogliosa autonomia. Oggi la Piazza è un “piccolo gioiello” dove godere da una posizione privilegiata delle bellezze architettoniche della città, ma anche un “buen retiro” per viaggiatori, turisti ma anche vip e personaggi famosi dove degustare un calice di Brunello seduti ai tavoli dei suoi caffè.
Dalla Piazza-simbolo al monumento-simbolo di Montalcino, la Fortezza costruita per volere della Repubblica di Siena nel 1361 domina da sempre il territorio circostante, regalando una vista mozzafiato che spazia dal Monte Amiata alla Val d’Orcia e le Crete Senesi, che guarda verso la Maremma, oltre boschi e vigneti, fino al mare. L’arrivo è su Viale Roma, di fronte al Santuario della Madonna del Soccorso dedicata alla Patrona e protettrice nei secoli della città. Era il 1553 quando le milizie italiane, tedesche e spagnole, capitanate da Don Garcia di Toledo, puntarono su Montalcino dove popolo ed esercito senese e francese si armarono per resistere. L’assedio durò ottantuno giorni ma prima di alzare bandiera bianca le truppe assedianti decisero per un ultimo attacco.
Oggi l’azienda è tra le più blasonate e celebrate dalla critica internazionale e Paolo Bianchini, oltre ad essere un produttore, è un grande uomo di sport, noto per la sua passione per il ciclismo e per l’amicizia con tanti campioni. La cantina ha omaggiato il Giro d’Italia 2021 e la “Brunello Wine Stage”, la tappa n. 11 Perugia-Montalcino, con una limited edition di Brunello di Montalcino 2016, con etichetta autorizzata da Rcs-Gazzetta dello Sport.
La corsa ciclistica più importante d’Italia passerà davanti ad un altro capolavoro dove paesaggio e architettura si fondono magicamente. Parliamo di Argiano, villa rinascimentale tra i vigneti di Brunello costruita su progetto di Baldassarre Peruzzi, uno dei più grandi architetti di tutti i tempi e dove, durante la proprietà di Ersilia Caetani Lovatelli fu spesso ospite Giosuè Carducci come ricorda il grande poeta, Premio Nobel per la Letteratura, in una lettera indirizzata alla contessa: “mi tersi con il vin d’Argiano, il quale è buono tanto”. Oggi Argiano, di proprietà dell’imprenditore brasiliano Andrè Esteves ed il cui Ceo è Bernardino Sani, continua a portare avanti la nobile tradizione, ma con lo sguardo sempre verso il futuro, prima azienda “plastic free” di Montalcino.
Sarà difficile per i ciclisti del Giro non alzare lo sguardo, nonostante la polvere e la fatica degli sterrati, verso Poggio alle Mura, antico castello senese, oggi uno dei più belli d’Italia di proprietà di Banfi, l’azienda leader del Brunello della famiglia italo-americana Mariani-May, situato al limitare del territorio di Montalcino verso la Maremma, dove i fiumi Orcia e Ombrone trovano il loro punto di confluenza: da Poggio alle Mura si può godere di un panorama straordinario sui quasi 2.400 ettari di proprietà della griffe (di cui 900 a vigneto).
La “Brunello Wine Stage” percorrerà anche il perimetro di Villa Le Prata, luogo in cui si respira altra storia e blasone, un tempo residenza di campagna del Vescovo di Montalcino. Tra i tratti più selettivi della tappa c’è la salita di Castiglion del Bosco, lungo le strade bianche e immersa nel “polmone” verde di Montalcino, lungo i vigneti della Tenuta di proprietà della famiglia Ferragamo. Un luogo scelto come oasi di relax da vip e celebrities di tutto il pianeta e dove il grande Eduardo de Filippo inizio a scrivere il suo ultimo capolavoro: “La tempesta di Shakespeare”.
Una “pedalata di bellezza” nella terra del Brunello passerà anche davanti ad Altesino, griffe simbolo del territorio di proprietà della famiglia Gnudi Angelini, la cui Tenuta è dominata dall’antico ed affascinante Palazzo Altesi, che fu edificato a metà del XV secolo dalla nobile famiglia Toscana Tricerchi, oggi immerso tra i vigneti di Brunello e attraversato dalle strade bianche. Tra sterrati, edifici monumentali, abbazie, ville, celebri tenute ed antichi borghi e castelli, lungo salite e discese impegnative, immersi nella bellezza delle colline vitate del Brunello, la tappa di domani sarà uno spettacolo da non perdere.
Il Giro d’Italia attraverserà la Val d’Orcia Patrimonio Mondiale dell’Unesco di cui Montalcino è una fiera “capitale” con i suoi paesaggi agricoli tra i più belli del mondo, custoditi nei secoli, con cuore e sapienza, dalla mano dell’uomo che, in perfetta simbiosi con “madre natura” e la vocazione alla coltivazione del Sangiovese, ne ha fatto uno dei territori del vino più importanti ed affascinanti al mondo. Goditi la tua giornata Montalcino, te la meriti proprio. Buon Giro d’Italia a tutti.