La storia del rapporto tra il Brunello e il Quirinale

Giuseppe Saragat incontra i Biondi SantiDa Giuseppe Saragat a Sandro Pertini, da Francesco Cossiga a Giorgio Napolitano fino a Sergio Mattarella: è lunghissima la storia del rapporto tra il Brunello di Montalcino e i Presidenti della Repubblica Italiana, tutti impegnati a magnificare quest’eccellenza del Made in Italy nel mondo. A firmare il decreto che riconosceva la Denominazione di Origine Controllata, il 28 marzo 1966, fu Giuseppe Saragat, piemontese verace e “uomo del mestiere”, visto che negli anni dell’esilio parigino, trascorsi insieme a Nenni e a Pertini, si guadagnava da vivere facendo il rappresentante di vini. Tre anni dopo, il 28 aprile 1969, Saragat scelse personalmente un Brunello di Montalcino Riserva 1955 per una cena di gala con la Regina Elisabetta II d’Inghilterra all’ambasciata italiana a Londra. Non fu facile, a quei tempi, organizzare il viaggio aereo per il vino, imbarcato a Fiumicino e atterrato ad Heathrow, dove fu preso in custodia gli incaricati dell’ambasciata e i membri dello staff di rappresentanza di Buckingham Palace, in contatto diretto con Tancredi Biondi Santi. Vennero assaggiate alcune bottiglie per sincerarsi che tutto fosse a posto, il vino fu servito a tavola e scioccò letteralmente la scena enoica della allora “Swinging London”, che non sapeva bene cosa fosse il Brunello.

Nel 1982 Francesca Colombini Cinelli, per tanti anni alla guida della nota cantina vinicola Fattoria dei Barbi e ideatrice del Premio Barbi Colombini, si recò a Roma insieme ai suoi dipendenti ad incontrare l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, a cui donò il Brunello di Montalcino del suo anno di nascita, 1896, e una scatola con all’interno una pipa realizzata con le radici dello “scopo”, meglio conosciuto come erica scopaia o erica arborea, dal montalcinese Guido Parri. Dopo aver apprezzato le bottiglie di Brunello, Pertini, noto fumatore di pipa, si entusiasmò di fronte a tale creazione. In seguito, in occasione del ritorno in aereo dalla Spagna della Nazionale italiana vincitore dei Mondiali di calcio del 1982, Sandro Pertini regalò la pipa all’allenatore degli azzurri Enzo Bearzot.

Il successore di Pertini, Francesco Cossiga, ospitò nel 1988 al Quirinale Franco e Jacopo Biondi Santi e il sindaco di Montalcino Mario Bindi in occasione del Centenario del Brunello Biondi Santi 1888, ricevendo in dono una preziosissima bottiglia di Brunello di Montalcino Riserva di quell’anno.

Nel 2011 Giorgio Napolitano inviò una medaglia di rappresentanza al premio speciale di Bibenda al Brunello di Montalcino Riserva 1964 di Biondi Santi, considerato “simbolo dell’identità nazionale” e “il vino migliore dei 150 anni dell’Italia Unita”. Napolitano si congratulò con il produttore e rivolse “gli auguri di un grande lavoro a tutte le aziende di vino di qualità, vanto e onore del nostro Paese”.

Infine, venendo all’attualità, è stato Sergio Mattarella, nel 2019, ad omaggiare il Brunello di Montalcino, regalandone tre bottiglie al presidente cinese Xi Jinping al termine della cena di gala al Quirinale. Lo stesso Presidente che  ha poi nominato lo scorso anno Marilisa Allegrini, proprietaria a Montalcino di Tenuta San Polo, Cavaliere del Lavoro.

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