È di circa 2,6 milioni di euro il costo del progetto definitivo della Cittadella Agroalimentare che nascerà a San Giovanni d’Asso, approvato lo scorso 2 ottobre dalla giunta comunale di Montalcino dopo il nulla osta della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle province di Siena, Arezzo e Grosseto. A realizzare gratuitamente il masterplan e la progettazione, come scritto in passato, è stata la Scuola Permanente dell’Abitare dell’architetto Edoardo Milesi. Al centro del progetto la realizzazione dell’Istituto Agrario che migrerà da Montalcino: nei giorni scorsi è stato approvato lo schema di accordo di collaborazione tra il Comune di Montalcino, la Provincia di Siena e l’Istituto di Istruzione Superiore “Bettino Ricasoli” per regolare i rapporti dei tre enti in merito alla progettazione, al finanziamento, alla realizzazione e alla gestione della scuola in un’area strategica del sud della provincia di Siena (il bacino d’utenza non è solo Montalcino ma anche l’Amiata, il Montecucco, le Crete Senesi, la Val d’Orcia, la Val di Chiana…).
“Abbiamo approvato il progetto esecutivo e lo schema di convenzione tra Provincia, Comune ed Istituto Professionale Agrario - spiega a MontalcinoNews il sindaco Silvio Franceschelli - ora lo ammetteremo a finanziamento appena usciranno i bandi ed avremo buone capacità di vincerli, avendo l’esecutivo e la compartecipazione economica del Comune disponibile”.
La scuola ad indirizzo professionale agrario sarà realizzata nelle ex scuole di San Giovanni d’Asso, abbandonate da una ventina di anni e vicine a dei terreni di circa 3,5 ettari in cui nascerà il campo scuola con vigneto e serra (è in corso l’acquisto dell’area, mentre è stata richiesta alla Regione l’assegnazione di un’area boscata in cui si potrà praticare l’apicoltura di selezione). Grande attenzione sarà dedicata al settore vitivinicolo di qualità, così come all’artigianato di trasformazione dei prodotti agricoli come il caseificio, il laboratorio per la tartuficoltura (già realizzato) e la trasformazione delle granaglie in farina e pasta.
La cittadella agroalimentare prevede anche l’implementazione del campo di calcio a 7 attualmente esistente con una palestra e degli spogliatoi al servizio sia della scuola che della località, mentre il castello di San Giovanni d’Asso ospiterà convegni e corsi di formazione e specializzazione e, in futuro, anche una cucina in cui poter valorizzare i prodotti coltivati dal professionale agrario e dai laboratori di trasformazione, in una collaborazione con l’istituto alberghiero. Si potranno utilizzare poi i locali del Museo del Tartufo per la valorizzazione commerciale del tartufo. Infine, l’ultimo punto del progetto riguarda il recupero del patrimonio edilizio comunale e sfitto, che può essere riconvertito e destinato all’accoglienza degli studenti, anche internazionali, sotto forma di convitto. Un piano d’intervento destinato quindi anche a risollevare socialmente una località, San Giovanni d’Asso, che sta vivendo una costante decrescita della propria popolazione.
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