Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato un nuovo Dpcm, annunciato due giorni fa in diretta Facebook, che introduce su tutto il territorio nazionale ulteriori misure per contenere l’emergenza Covid-19. La prima novità rilevante è che le persone potranno sposarsi dal Comune in cui si trovano solo per lavoro, motivi di salute o “assoluta urgenza”, ma non più per rientrare nel proprio domicilio o nella propria residenza. La seconda grande novità è la chiusura di attività produttive industriali e commerciali non strettamente necessarie e indispensabili. O meglio, potranno continuare ma solo tramite modalità a distanza o lavoro agile (potranno completare le attività attualmente in corso, compresa la spedizione della merce in giacenza, entro il 25 marzo).
Restano comunque aperte 80 tipologie di attività: sanità, forze dell’ordine, trasporti, uffici pubblici, poste, banche, edicole, tabacchi, alberghi, logistica e vigilanza, filiera agroalimentare (coltivazioni agricole, produzione di prodotti animali, pesca, industria alimentare e delle bevande…), chimica, plastica, carta, meccanica, tessile, manutenzione (idraulico, meccanico, elettricista), forniture (energia, acqua, gas, raccolta rifiuti), commercio (cibo, giornali, medicine, benzinai…) oltre ad altri servizi come aerospazio, call center, imprese funebri, veterinari e le attività professionali (avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri…). Qui l’elenco completo fornito dal Governo.
Chiudono invece attività come acciaierie, scommesse e lotto, edilizia (ma continuano le opere pubbliche come il Ponte Morandi), produzione di abiti, noleggio e leasing, industria del legno e del tabacco, attività immobiliari, fabbricazione di articoli in pelle, mobili, autoveicoli e di macchinari e apparecchiature (tranne macchine per agricoltura, industria alimentare etc…). Qui l’elenco completo.