Se insegnanti e scolari attivano la didattica a distanza, gli studenti universitari si laureano su Skype e i lavoratori sperimentano lo “smart working”, anche il mondo cattolico si adegua e si adatta alle normative del Governo nell’epoca del Coronavirus. Il Dpcm Conte del 9 marzo ha vietato in tutta Italia le cerimonie religiose: niente più messe, battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, funerali e ogni attività come catechismo, pellegrinaggi, ritiri, benedizioni di Pasqua. Le chiese, anche a Montalcino, restano aperte per la preghiera individuale, rispettando il metro di distanza ed evitando assembramenti di persone. Ma la tecnologia ha permesso ai fedeli, in questi giorni difficili, di seguire comunque la messa in diretta streaming.
Ha cominciato Papa Francesco, con l’Angelus da Piazza San Pietro e la messa privata celebrata ogni giorno nella cappella di Santa Marta, e hanno proseguito diversi vescovi e parroci in tutta Italia. Domenica 15 marzo, per esempio, la Santa Messa dell’arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino Augusto Paolo Lojudice nel Duomo di Siena sarà trasmessa su Canale 3, Siena Tv e Mia Radio, la radio ufficiale dell’arcidiocesi. Lo stesso giorno, all’Abbazia di Sant’Antimo, don Giovanni Ferrari celebrerà una messa in collegamento Facebook in modo da permettere ai fedeli di sentirsi uniti “a noi nella preghiera perché si possa superare questo momento di grave difficoltà - spiega don Giovanni - non abbiate paura, diceva Giovanni Paolo II, e lo ripeto anche io a voi: non abbiate paura. In questo momento siamo chiamati a vivere una parola a noi sconosciuta, “privazione”. La privazione forse ci aiuta a purificare noi stessi dai nostri egoismi. Ci deve far trovare più preparati alla Pasqua, più solidali, più uniti”.