A Principina Terra è in svolgimento il Congresso n.36 dell’apicoltura professionale, organizzato da Arpat, Aapi e Unaapi. Il settore si riunisce per fare luce sul momento delicato del miele e delle api. Temi che interessano anche Montalcino. “In Toscana - dice alla Montalcinonews Duccio Pradella, presidente Arpat - il 2019 è stato un anno terribile, forse il peggiore di sempre. Qualcosa per fortuna abbiamo ottenuto dalla Regione, un microcredito di 20.000 euro che potrà essere restituito in 10 anni senza interessi. Una misura “tampone” per i produttori che lottano con la presenza del miele straniero e della sua qualità inferiore che permette costi più bassi. Anche per Montalcino e i produttori della Valdorcia è stato un anno complicato. Previsioni per il 2020? Ancora è presto, tra poco si riparte e vedremo”. Anche Giuseppe Cefalo, presidente di Unaapi, ha parlato alla Montalcinonews: “Il mercato è in forte calo da due anni. C’è stato un massiccio ingresso di prodotto asiatico a prezzi bassi. Il miele viene poi visto dai consumatori come un prodotto stagionale e in inverno ora fa meno freddo”. Possono questi motivi, climatici e di mercato, aver inciso anche sul calo di appeal della Settimana del Miele di Montalcino? “Può essere - continua Cefalo - anche se credo che è ormai da qualche anno che la manifestazione non sia più gettonata come prima. Forse è anche un problema di comunicazione”. Intanto una buona notizia c’è: si va verso l’obbligo dell’indicazione, anche nelle miscele di mieli, delle percentuali dei Paesi di provenienza, accanto all’obbligo del Paese di origine. Una nuova direttiva dell’Unione Europea per il quale l’Italia, da anni, è in prima fila.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024