“A Montalcino la cultura si è persa”. Così alla Montalcinonews l’ex sindaco Ilio Raffaelli, un uomo lungimirante e che nei suoi 20 anni da primo cittadino ha contribuito con saggezza e visione alla crescita del territorio. La sua frase, arrivata a conclusione di una chiacchierata su un leccio storico che si trova a Monte Amiata Scalo ma che in pochi conoscono, merita certamente una riflessione. Perché la cultura e la storia a Montalcino sembrano giacere sotto una patina di polvere. Detta in modo più diretto: sono aspetti che interessano? Cosa si è fatto in questi anni per valorizzare i tesori e le memorie di un posto che ormai si sta identificando solo con il vino? Montalcino, fino a pochi decenni fa, era diversa. In molti però sembrano averlo dimenticato. Forse il benessere ha spento un po’ la passione, la voglia di guardare avanti e di gettare nuove basi per il domani. Nell’oggi si costruisce il futuro, in passato è stato fatto e i risultati si sono visti. Stare fermi potrebbe essere un rischio troppo pericoloso. Raffaelli è stato esplicito: “A Montalcino c’è ricchezza ma a volte mi sembra che la gente pensi ai soldi e basta. Si cercano quelli. C’è gente che si vanta di essere stato alle Maldive ma io dico questo: conosci prima il tuo paese e poi parla del mondo”
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024