In soccorso dei 3.000 apicoltori toscani (e dei 90.000 alveari su tutto il territorio regionale) arrivano due provvedimenti dalla Regione. Il primo è un bando a sostegno del nomadismo, cioè la pratica delle aziende che spostano le arnie in base all’andamento stagionale delle fioriture. Da oggi al 18 dicembre gli apicoltori con partita Iva che praticano il nomadismo (secondo recenti statistiche sono quasi il 60% del totale) possono presentare domanda di contributo online dal sito www.artea.toscana.it. L’importo complessivo dei fondi messo a disposizione con il bando è pari a circa 215.000 euro. Gli interventi finanziabili con il bando riguardano l’acquisto di arnie, di macchine, autocarri, attrezzature e materiali vari per l’esercizio del nomadismo.
Il secondo strumento riguarda la possibilità di accedere, dall’11 novembre, a micro-finanziamenti a tasso zero a favore delle piccole e medie imprese agricole toscane del settore apistico che, a seguito dell’andamento climatico avverso della stagione primaverile che ha compromesso la fioritura di diverse specie nettarifere, hanno registrato la perdita della produzione di miele. L’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso zero. La durata del finanziamento va da 36 a 120 mesi. L’importo del finanziamento va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 20.000 euro. La modulistica è scaricabile dal sito di Toscana Muove; la procedura non prevede criteri di selezione. L’importo del finanziamento viene determinato sulla base della perdita di produzione, sul ripristino del patrimonio apistico e sulla gestione dell’apiario.
“Sono due segnali concreti di attenzione verso un settore che, nel primo semestre del 2019, ha dovuto fronteggiare un forte calo di produzione a causa delle condizioni climatiche avverse - commenta l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi - è una iniezione concreta di fiducia per un settore importante: la Toscana è una regione ad alta vocazione per l’apicoltura”.