“Terra Montalcinese Madonne e donne”, in questa calda estate è in arrivo una mostra tutta da scoprire. Al Palazzo Storico Comunale di Montalcino dal 14 al 28 agosto sarà possibile ammirare la personale di Annamaria Lo Presti, artista nata a Roma nel 1937 ma residente a Montalcino da oltre 50 anni. E l’amore per il paese, i suoi paesaggi e quanto di bello offre questa terra ha da tempo conquistato la signora Lo Presti che con questa esposizione ci ha detto di voler “onorare Montalcino”. Saranno una sessantina le opere in mostra molte delle quali realizzate negli ultimi anni a conferma di una vena creativa in salute e di una passione che non si è mai estinta. Lo Presti è una signora elegante, è cresciuta a Roma dove ha avuto modo di incontrare attori e celebrità di quei tempi d’oro. A Montalcino ha già tenuto due mostre, la prima nel ‘92 e la seconda nel 2013, ed è stata la prima antiquaria del paese con la sua bottega che è andata avanti per oltre trent’anni. Ed è un peccato che nessuno abbia proseguito quella bella tradizione. Annamaria ama i fiori, le orchidee in primis, i colori che profumano d’autunno come il viola, il verde smeraldo e il rosso. C’è una fantasia delicata e quasi onirica nei suoi dipinti, ma c’è anche la calma dei forti e l’attenzione al dettaglio. “La notte è capitata di essermi alzata e di aver aggiunto una pennellata alla tela”, ci dice Lo Presti che non ha mancato di omaggiare il Brunello nelle sue opere: e pensare che quando arrivò lei a vivere qui, dove il marito ha insegnato per anni, del “re del Sangiovese” non se ne parlava molto… Il vernissage della mostra, dedicata a Giulia, Erina e Michelangelo, è previsto per il 14 agosto alle ore 17. Annamaria Lo Presti ha imparato a dipingere osservando, con gli occhi: il suo spirito libero e il suo cuore hanno fatto il resto. Fateci un salto a Palazzo Comunale!
Focus - l’introduzione alla mostra a cura di Giulia Lo Presti
“La terra, l’acqua, la luce: luoghi reali e luoghi di sogno, e, soprattutto, luoghi di nascita. Dalla terra nascono alberi, dalle radici contorte e sicure, che mostrano così la loro origine; erbe e fiori, visti nel continuo mutare delle stagioni e della luce; ma nascono anche donne, belle misteriose, sagge, che con le erbe e i fiori si confondono e a loro volta divengono fonti di vita e di pensiero. E altre ne nascono dall’acqua e dalla luce, elementi “divini”. Tutte le opere sono attraversate dallo sciogliere legami e antinomie tra realtà e sogno per stabilirne di nuovi: nella nuova realtà del pensiero e del sentimento, il ricordo e il desiderio sono elementi incarnati nel reale. L’autrice osserva e vive la natura che la circonda e, ovunque guardi, incontra se stessa, nei suoi vari volti, nelle sue diverse età. Il succedersi delle sue opere diventa così un viaggio, esteriore ed interiore ad un tempo, e dal quale si può uscire con la consapevolezza della convenzionalità e vanità di ogni distinzione tra realtà della natura e realtà umana”.