Un nostro lettore, Maurizio Giannelli, ci scrive in merito al taglio, a suo avviso indiscriminato e pericoloso, che si sta facendo “degli alberi secolari lungo le greppe di Montalcino, in particolar modo lungo la circonvallazione”. “Il primo taglio feroce - spiega Giannelli nella lettera - è lungo la greppa (scusate il termine poco tecnico) di fronte al Consorzio Agrario; era pericolante la presenza di piante secolari? Oppure è stato fatto per permettere una più agile sosta per le auto o rendere più suggestivo un panorama? In ambedue i casi non le ritengo motivazioni soddisfacenti. Il secondo taglio, secondo me ancora più grave, è quello lungo la circonvallazione all’altezza della “cannellina della buca”, dove sono sempre in sosta gli autobus, alberi secolari tagliati di netto, in nome di cosa? Anche qui per il panorama? Lungo quella piazzola ci sono (sic) sempre in sosta gli autobus della TIEMME, non proprio quisquilie leggere. Le macchine impiegate erano anche quelle per preparare in loco il cippato e questo mi fa sospettare tante italiche considerazioni. Mi chiedo poi se in periodi di nidificazione ci fossero dei nidi censiti, perchè la legge in questo senso è chiara: non si possono potare”.
“Secondo il meteo adesso comincerà a piovere e molto forte - continua Giannelli - perchè anche i non esperti sanno che quantità di acqua immani si riverseranno in poco tempo e con violenza sul nostro territorio. E Dio non voglia che una di queste scarpate decida di franare essendo stato loro tolto tutto il sostegno delle piante. Io non credo che grandi quantità di piante si ammalino o diventino pericolose tutte insieme nello stesso momento, anche a fronte di studi certi che determinate masse di verde ostacolino la diffusione della nuova banda 5G. Vorrei un chiarimento. Perchè si parla di strade molto trafficate e le uniche vie di accesso a Montalcino. Se dovessero essere interrotte da frane, non sto neanche a dire quale danno potrebbero arrecare al paese”.
Purtroppo il “business” del taglio degli alberi è in crescita esponenziale da anni… Ovunque.Sembra che improvvisamente in Toscana la politica abbia scoperto questo nuovo metodo di profitto, raschiando il barile delle economie comunali al collasso… scelte condivise da Enti pubblici come l’Unione dei Comuni, nel totale barbaro disprezzo per il crescente disappunto della popolazione, per il paesaggio, per l’assetto idrogeologico.I nostri predecessori ci hanno lasciato nel corso dei secoli un patrimonio arboreo notevole, nel rispetto della natura.Oggi anche le tradizioni e gli insegnamenti dei nostri avi vengono scelleratamente abbandonate al MERCIMONIO.C’è urgente bisogno di ripensare questa deriva globalizzatrice, che in una manciata di anni distrugge un patrimonio di secoli, e di rispetto della democrazia.Chi ricorda il tempo in cui si insegnava nelle elementari il valore e l’importanza degli alberi, con la concreta pratica di piantare alberi assieme alle scolaresche?Invito tutti a far sentire la propria voce in favore di questa distruzione che sta riducendo anche le faggete dell’Amiata in fabbrica di pali e cippato.