Marco Neri, classe 1955, maremmano, titolare dell’azienda San Ottaviano di Monterotondo Marittimo, è il nuovo presidente di Confagricoltura Toscana, l’associazione di categoria che riunisce 6 mila imprenditori agricoli toscani. Neri, che subentra a Francesco Miari Fulcis, è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei soci della Federazione regionale degli agricoltori della Toscana che si è svolta questa mattina a Castiglione della Pescaia alla presenza del Direttore Generale Francesco Postorino (che recentemente è stato in visita a Montalcino ad Argiano): il suo mandato alla guida del “sindacato” degli imprenditori agricoli toscani durerà tre anni. Giuseppe Bicocchi e Luca Giannozzi sono invece stati eletti vicepresidenti ed è stato confermato il collegio sindacale. Tra le priorità del nuovo presidente di Confagricoltura Toscana figurano portare le esigenze dei territori periferici al centro del processo decisionale; combattere la burocrazia; difendere l’enorme patrimonio agroalimentare toscano dalla guerra dei dazi.
“Serve un collegamento stretto fra la provincia e la regione affinché le istanze dei territori vengano portate nelle sedi istituzionali con forza e vigore” ha detto il neopresidente di Confagricoltura Toscana che ha poi allargato lo sguardo alle questioni internazionali che pesano sulla testa degli imprenditori agricoli toscani: “L’Italia ha il primato europeo delle specialità Dop/Igp che sono 297, dei vini Doc/Docg che sono 415 e delle aziende biologiche che sono 60 mila: una posizione di leadership continentale nella quale la Toscana fa la parte del leone. Il valore dell’agricoltura toscana è molto significativo sia in termini di contributo alla crescita, all’occupazione e all’imprenditorialità giovanile che in termini di apporto alla notorietà del Made in Italy nel mondo”. Ma c’è anche una preoccupazione espressa per la questione dei dazi.
“Il nostro comparto è pesantemente minacciato: proprio oggi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha proposto di allungare ulteriormente la lista dei prodotti agroalimentari italiani che saranno colpiti dai dazi commerciali come ritorsione per i sussidi europei ad Airbus, il consorzio europeo dell’aviazione. Gli agricoltori toscani non possono rimanere stritolati in questa morsa: chiediamo con forza alle autorità nazionali e comunitarie di adoperarsi perché questa assurda guerra commerciale si fermi”.