Due giornate in memoria di Fedele Temperini, il soldato che salvò Ernest Hemingway durante la Prima Guerra Mondiale. La prima in Veneto, il 20 aprile, quando Temperini, insieme agli altri 330 montalcinesi (inclusi anche gli abitanti di San Giovanni d’Asso) caduti durante o a causa del conflitto, diventerà cittadino onorario di Vittorio Veneto (Treviso), teatro della terza e ultima battaglia del Piave tra Italia e Impero austro-ungarico. Una cerimonia dove interverrà il presidente del Premio Giornalistico Papa Ernest Hemingway Roberto Vitale, e che prevede la consegna di un diploma speciale, che l’assessore alla cultura di Montalcino Christian Bovini porterà ai parenti di Temperini. La seconda giornata avverrà in estate a Montalcino, in concomitanza con l’anniversario della morte di Temperini (la notte tra l’8 e il 9 luglio 1918, ucciso a 26 anni da un colpo di mortaio facendo da scudo al futuro Nobel americano).
L’idea è organizzare una giornata di studi, un piccolo convegno per ricostruire l’accaduto alla presenza di alcuni storici e di James McGrath Morris, il giornalista del Washington Post che lo scorso 18 gennaio lanciò la notizia (poi ripresa per primi in Italia da Montalcinonews e Corriere.it) dell’identificazione del soldato italiano che salvò la vita a Ernest Hemingway, allora volontario della Croce rossa nel fronte del Piave: Fedele Temperini, cittadino di Montalcino, nato l’8 febbraio 1892 da Zelinda Marconi e Pellegrino Temperini.