“Madre Natura non si è trattenuta nel 2014 ed ha creato condizioni di crescita estremamente difficili per i produttori di Montalcino, portando molti a confrontare il 2014 con il diluvio del 2002 (…). Raggiungere buoni risultati è dipeso quasi interamente dai produttori”. Kerin O’Keefe, italian editor del magazine Usa Wine Enthusiast, ha commentato le ultime annate di Brunello in uscita sul mercato, stilando la sua top 10 dei Brunello 2014. Nel podio, con 95 punti, troviamo Baricci, Ciacci Piccolomini d’Aragona e Le Chiuse. “Per mantenere i nostri standard di qualità in anni come questi, selezioniamo attentamente le uve e produciamo solo il nostro classico Brunello, ma non il nostro Brunello Pianrosso o il nostro Brunello Riserva Santa Caterina d’Oro - afferma a Wine Enthusiast Paolo Bianchini, co-proprietario insieme alla sorella Lucia della tenuta Ciacci Piccolomini d’Aragona - la nostra produzione è diminuita del 25-30% nel 2014, ma a causa di tutto il duro lavoro siamo più che soddisfatti dei risultati”.
O’Keefe ha messo in fila anche le cinque migliori Riserve 2013: Il Marroneto (98 punti), Gianni Brunelli (96 punti), Fuligni (96 punti), Marchesi Antinori (95 punti) e Donatella Cinelli Colombini (95 punti).
Qualche produttore non ha prodotto nessun Brunello 2014, scegliendo di declassarlo a Rosso di Montalcino. Per esempio Biondi Santi, Padelletti e Conti Costanti. “Abbiamo raccolto in ritardo, intorno al 10 ottobre, ma sin dall’inizio - spiega Andrea Costanti - ho deciso di fare meno Brunello e concentrarmi maggiormente sul Rosso di Montalcino che era delicato, elegante e aveva un’acidità eccellente. Dopo il secondo anno in legno, ho deciso di non realizzare affatto il Brunello e ho realizzato invece il Vermiglio Rosso di Montalcino. In questi anni difficili, voglio fare un grande vino che possa reggere la storia di Costanti e, a mio parere, nel 2014 non poteva essere il Brunello. Così ho deciso di fare un buon Rosso al posto di un mediocre Brunello. Ovviamente la mia decisione riguarda il mio terroir ed il mio vino, ma il 2014 si esprime al meglio nei vini più giovani “.
“Dopo una lunga degustazione dei Brunelli 2014 - sottolinea Kerin O’Keefe - sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla pura eleganza, dalla vivacità e dall’equilibrio delle bottiglie di alcuni dei migliori produttori. Mentre non hanno la struttura ed il potenziale di invecchiamento tipico del Brunello, sono invitanti, fragranti, con aromi e sapori di bacca rossa fresca, viola, rosa ed erbe selvatiche. Hanno acidità vivace e tannini levigati. La maggior parte sono già nella loro finestra ideale di bevibilità, ma i migliori dureranno anche fino a quindici anni”.
Focus: la top 10 di Brunello 2014 di Kerin O’Keefe
1 - Baricci, 95 punti
1 - Ciacci Piccolomini d’Aragona, 95 punti
1 - Le Chiuse, 95 punti
4 - Le Potazzine, 94 punti
4 - Siro Pacenti Vecchie Vigne, 94 punti
4 - San Polino Helicrysum, 94 punti
7 - Castelgiocondo, 93 punti
7 - La Fiorita, 93 punti
7 - Banfi Poggio alle Mura, 93 punti
7 - San Polo, 93 punti
Focus: la top 5 di Brunello Riserva 2013 di Kerin O’Keefe
1 - Il Marroneto Madonna delle Grazie, 98 punti
2 - Gianni Brunelli, 96 punti
2 - Fuligni, 96 punti
4 - Marchesi Antinori Vigna Ferrovia, 95 punti
4 - Donatella Cinelli Colombini, 95 punti