Si chiamava Fedele Pietro Angelo, figlio di Pellegrino Temperini e Zelinda Marconi, era nato l’8 febbraio 1892 e visse inizialmente con la famiglia nel Podere Il Giardino, vicino al castello di Poggio alle Mura. Arrivano notizie sul soldato del 69° reggimento della Brigata Ancona che l’8 luglio 1918, sull’argine del Piave, fu dilaniato da un colpo di mortaio sparato dagli austriaci salvando la vita ad Ernest Hemingway, futuro Premio Nobel e all’epoca guidatore di ambulanza della Croce Rossa. La storia, pubblicata dal Washington Post e ripresa subito dopo dal Corriere della Sera e dalla Montalcinonews, ha incuriosito anche il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, che ha passato due giorni all’anagrafe per trovare tracce del valoroso concittadino. “Il suo nome completo è Fedele Pietro Angelo - spiega Franceschelli a La Nazione - ha vissuto con la famiglia nel Podere Il Giardino, in una piccola casa vicino al castello di Poggio alle Mura. Risulta deceduto durante la Grande Guerra. Poi la sua famiglia si trasferì in un altro podere. E si perdono le tracce dei Temperini”. Il sindaco ha scoperto anche che Temperini è ricordato in due lapidi: in quella commemorativa nella chiesina di San Niccolò, per i sei caduti di Poggio alle Mura, e nella grande lapide sotto i loggiati del Sansovino, con i 240 morti di Moltalcino nella Grande guerra. “A me - conclude Franceschelli - ha fatto piacere che tra loro c’è un eroe che, oltre a servire la Patria, ha salvato la vita di un grande scrittore”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024