La pioggia ha complicato tutto. Il programma della Sagra del Tordo, nonostante un sabato incoraggiante e che comunque non ha creato ostacoli, ieri è stato un susseguirsi di cambiamenti e piccoli o grandi colpi di scena. L’aspetto legato agli stand gastronomici, tra l’altro di vitale importanza per le finanze dei Quartieri, è quello che forse ha subìto maggiori conseguenze. Perché se domenica il Torneo si farà, gli stand ai Giardini dell’Impero ieri sono stati costretti a chiudere la saracinesca o comunque a funzionare a regime ridotto. E questo ha sollevato il solito interrogativo: “bisogna cambiare qualcosa nella Festa”? Ieri di gente se ne è vista tanta, nonostante i bollettini meteo che “scoraggiavano” con il simbolo della pioggia perenne l’arrivo a Montalcino. Segno che la Festa piace e che la comunicazione ha funzionato e quindi per tutti i volontari c’è tristezza per come acqua e vento abbiano sciupato settimane di lavoro. Fortunatamente le sedi dei Quartieri, grazie al cuore e alla volontà dei quartieranti, hanno ospitato una buona fetta dei visitatori limitando di fatto i danni. Ma in futuro? Lo abbiamo chiesto ai vertici dei quattro Quartieri di Montalcino.
“Sia allo stand che al ristorante abbiamo fatto dei bei numeri - sostiene il Governatore del Borghetto Jacopo Caporali - gente ne è venuta. Però è arrivato il momento di garantire una copertura sopra la testa a chi si ferma a mangiare qui. Questo è un impegno che dobbiamo prenderci e su cui lavorare noi Quartieri ma anche il Comune”.
“Alla fine nel male è andata bene - commenta il Presidente del Pianello Lorenzo Faneschi - siamo stati ‘stoici’ con l’apertura dello stand dalle ore 10 alle 14.30. Ma abbiamo spalancato anche le porte del ristorante in sede, improvvisando il tutto in due ore di tempo, e anche in questo caso i numeri sono stati positivi. Bisogna cambiare qualcosa negli stand? Negli ultimi cinque anni sembrava estate, ci siamo sempre affidati al caso e ci è andata bene. Non è facile trovare una soluzione: i tendoni, con il tempo buono, esteticamente sarebbero brutti da vedere. E non sono sicuro che avrebbero risolto del tutto il problema in una giornata come quella di ieri”.
Chi ha deciso, la domenica, di non aprire lo stand è stata la Ruga. “Il sabato è andato normalmente - dice il Presidente Giampaolo Pierangioli - ma domenica per noi il vento e l’acqua erano ingestibili perché ci entravano dentro allo stand. Ma ai visitatori abbiamo garantito un pasto nel nostro ristorante che è stato aperto fino a tardi. Bisogna ripensare la Festa, oggi non è più come quando è nata. I Quartieri sono esposti anche finanziaramente, cosa diversa da prima. La copertura potrebbe essere una soluzione ma va fatta e gestita in un certo modo. Un’altra idea potrebbe essere di diluire la Festa in più giorni, come avviene anche da altre parti. L’importante però non è parlarne al bar ma farlo nelle sedi opportune e risolvere, definitivamente, questo problema”.
Tanto lavoro in cucina anche per il Quartiere Travaglio che come gli altri è stato costretto agli “straordinari”. “Tra quelli che avevano prenotato e gli aggiunti dell’ultima ora - sono le parole del presidente Nicoletta Nafi - il pranzo in società ha garantito un bel numero di coperti. E lo stand ai Giardini, fino a quando il tempo ce lo ha permesso, ha funzionato. Sì, quando il meteo va così, è difficile. Bisognerà riparlarne per capire come cambiare qualcosa anche se trovare la soluzione ideale non è semplice”.