“Un giorno un artista mi invitò alla sua esposizione a Parigi, dove erano in mostra delle stecche di ferro in verticale e delle stecche orizzontali rette da catenacci. Mi sono chiesto: cos’è sta roba? Si chiama “Jabloire”, in italiano “capruggine”, ed era lo strumento che fino a 20 anni fa veniva usato per intagliare le doghe e permettere l’inserimento del fondo delle botti, senza chiodi e senza colle. Un’idea geniale, pensai, perché unisce l’arte visiva e l’arte vinicola, che di solito condividono solamente l’aspetto cromatico. Ho deciso allora di allestire una mostra qui, a Montalcino, perché mi sono innamorato degli interni della Fortezza, con spazi sufficienti per unire arte moderna e contemporanea”. Mario Pissacroia, psicoanalista, sommelier e artista romano residente a Firenze, spiega alla Montalcinonews come è nata l’idea della mostra di fotografia, pittura e scultura nella Fortezza di Montalcino a cura di Art House, una galleria d’arte con sede a Bagno Vignoni e Arles che espone in Italia e all’estero (Bruxelles, Lussemburgo, Lugano). Pissacroia aveva già organizzato in passato, sotto la giunta Ferretti, un’esposizione a Firenze dal titolo “Montalcino e dintorni: viaggio lungo la Cassia fino a Pitigliano”, ma è la prima volta che espone opere d’arte nella città del Brunello, e lo ha fatto grazie al contributo dei ragazzi del centro di accoglienza di Torrenieri, che lo hanno aiutato nel pesante lavoro di istallazione.
La mostra si sviluppa in tre spazi, con le sculture a impreziosire ogni sala e opere di artisti locali e internazionali, alcuni scomparsi (come Francis Bacon, Joan Mirò e Salvador Dalì ), altri nel pieno dell’attività. All’aria aperta, all’ingresso della Fortezza, compare il “Jabloire” firmato da Pissacroia, che è il traid d’union dell’evento. Al primo piano le fotografie. C’è una sequenza di immagini di Francis Ford Coppola scattate da Francesco Illy, presidente della cantina di Brunello Mastrojanni, delle foto di Ottavio Pinarello e Andrea Rabissi, altre istallazioni che si snodano nella stanza dove l’Enoteca La Fortezza offre le degustazioni di vino ai suoi clienti. Eccolo qua, un altro ponte tra vino e arte. “Vengo dalla psicanalisi - sottolinea Pissacroia - e sono stato assistente dallo psicanalista Jean Laplanche, lavorando in vigna e in cantina nell’azienda Chateaux de Pommard. Laplanche mi ripeteva: non capirai mai niente della testa, se non parti dalla terra”.
Al secondo piano domina la pittura. Tommaso Cascella, Mark Tobey (il maestro di Jackson Pollock), Ottavio Celestino, David Cohen, Enrico Baj col suo personaggio, il “Re Ubu”, insieme alla foto di una giovane e prosperosa Sandra Milo, e molti altri. Nella stanzia adiacente invece c’è molto di Montalcino. I nudi in vigna di Nicola Bartolommei, i dipinti di Simona Stanciu, i “riflessi” di Bagno Vignoni di Daniela Capaccioli. L’unica opera internazionale sono le sei foto di Renée Jacobs. La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile fino al 18 novembre.