Si è appena conclusa l’edizione n. 2 della Summer School Sanguis Jovis, il progetto di alta formazione tecnico-scientifica promosso dalla Fondazione Banfi e finalizzato alla conoscenza e alla condivisione del vitigno più importante d’Italia, il Sangiovese. Durante i suoi cinque giorni di lezioni frontali, approfondimenti “sul campo” e degustazioni mirate, è stato affrontato il tema estremamente attuale del cambiamento e delle sfide che ci attendono. “Clima, Vite, Cantina, Mercato: come sarà il Sangiovese del futuro?” è stato, infatti, l’ambizioso tema dibattuto dagli oltre 30 docenti intervenuti, tra professori universitari, ricercatori, enologi ed agronomi. Docenti che, con il loro prestigio e la loro riconosciuta esperienza, hanno dato lustro e spessore scientifico a tutto il progetto formativo di Sanguis Jovis.
“I 22 partecipanti, selezionati tra le oltre 70 domande pervenuteci, ci stanno riportando commenti entusiastici ed estremamente lusinghieri sia sulla qualità delle lezioni che, soprattutto, sulla bontà del progetto Sanguis Jovis più in generale”, spiega alla Montalcinonews Rodolfo Maralli, presidente della Fonzazione Banfi. “Un ulteriore sprone ad andare avanti e a guardare con fiducia ai prossimi progetti che, oltre alla formazione, si articoleranno anche sulla comunicazione del Sangiovese e sulla ricerca scientifica. Ci tengo a ringraziare la Montalcinonews per il preziosissimo e fondamentale contributo garantitoci e per l’altrettanto fondamentale copertura mediatica”.
“Siamo partiti con delle premesse pessimistiche - commenta Attilio Scienza, presidente di Sanguis Jovis - avevamo ipotizzato che il cambiamento climatico potesse modificare i caratteri sensoriali di un vino che piace a molti. Ci siamo accorti invece che il Sangiovese ci ha battuti tutti! È un vitigno che ha attraversato periodi di grande caldo, freddo, siccità e piogge e si è creato un assetto genetico estremamente reattivo nei confronti dell’ambiente. Reagisce per superare lo stress, ma non modifica le sue caratteristiche. Questo ci dà molta fiducia per il futuro. Bisogna pensare anche che il cambiamento climatico è perlopiù di natura mediatica. I cambiamenti stagionali vengono amplificati dai media. 100 anni fa non c’erano tv e giornali, la gente affrontava il clima normalmente. Siamo soggetti ad un clima mutevole, con bombe d’acqua potenti, ma non abbiamo memoria storica del passato. Pensate che in 40 anni, qui a Montalcino, la temperatura media dell’ambiente è aumentata di appena 0,7°. Il Sangiovese è un vitigno straordinario che se la caverà sempre. Basta assecondarlo un po’, non forzarlo, non portarlo fuori dagli ambienti di vocazione. Ma se lo mettiamo nel posto giusto e lo coltiviamo bene, il vino buono lo berremo sempre”.
La Fondazione Banfi sta già lavorando alla prossima edizione della Summer School Sanguis Jovis, che si svolgerà nel mese di luglio 2019 e che avrà come tema di studio ed approfondimento “I Terroir del Sangiovese”. “Analizzeremo in modo approfondito i cinque-sei grandi territori dove si coltiva il Sangiovese - conclude Scienza - Valuteremo le differenze ma soprattutto cercheremo di trovare quegli elementi di comunicazione che possono aiutarci a rendere migliore questo vino”.
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