Eccellente atleta, laureata ma soprattutto donna. Un esempio per le giovani generazioni di donne e un modello in grado di ispirare ogni bambina a perseguire sempre i propri sogni. È il ritratto di Sara Gama, la Prima Donna 2018, vincitrice del Premio istituito dalla cantina di Donatella Cinelli Colombini e consegnato ieri mattina a Montalcino, al Teatro degli Astrusi, insieme ai premi giornalistici a tre professionisti come Gioacchino Bonsignore (Tg 5 Gusto), Cristina Conforti (Unomattina Rai 1) e Andrea Gabbrielli (Gambero Rosso).
Ancora una volta, la giuria (composta dalla presidente Donatella Cinelli Colombini, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione oltre che dalla fondatrice del Premio Francesca Colombini Cinelli, dal sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli e dal Presidente del Consorzio del Brunello Patrizio Cencioni) ha scelto una figura di donna che rompe gli schemi per porsi in maniera intelligente e corretta. E che si porta dietro un messaggio decisamente esplicito. “Il Premio quest’anno intende dare una risposta anche ai tanti cori xenofobi che risuonano spesso negli stadi - spiega Donatella Cinelli Colombini - Premiamo una donna di colore, capitana della nazionale di calcio femminile che sta per andare a disputare i mondiali. Un messaggio forte, che scuote le coscienze. Come tutti quelli che sono stati lanciati nei vent’anni di storia del Premio e che oggi raccogliamo in una pubblicazione dedicata. Il Premio Casato Prime Donne ha dato molto al territorio, soprattutto dal punto di vista della valorizzazione dei paesaggi rurali. Ogni anno la vincitrice lascia una dedica a Montalcino e ad essa viene affiancata un’opera d’arte che trova collocazione non in una piazza ma in mezzo ai vigneti: un segno di rispetto e cambiamento di approccio verso la nostra terra”.
Nel suo quotidiano, Sara è una donna impegnata sia a livello sportivo, sia culturale, sia dal punto di vista dei diritti civili. “Sono molto emozionata - ha spiegato la vincitrice Sara Gama - per questo premio. È un onore per me rappresentare un modello di coraggio e determinazione per le giovani generazioni. A loro dico: perseguite sempre i vostri sogni”.
La motivazione con cui la giuria ha giustificato la scelta di Sara come Prima Donna 2018 è ispirata essenzialmente dalla passione e dalla grinta con cui ella affronta tali sfide. Un carattere deciso che ha mostrato molti punti in comune con quello di Donatella Cinelli Colombini.
Focus: il Premio Casato Prime Donne 2018 raccontato dalla Montalcinonews
La mattinata comincia intorno alle ore 11, al Teatro degli Astrusi di Montalcino. Prende parola per primo l’assessore al bilancio del Comune di Montalcino Gloria Pignattai, che porta il saluto dell’amministrazione comunale e del sindaco, “che con grande rammarico non può essere presente oggi. Dico grazie a Donatella Cinelli Colombini e a sua mamma Francesca Colombini Cinelli. Da donna consentitemi un ulteriore ringraziamento perché è un premio che consente a Montalcino di muoversi in prima fila per le problematiche dell’ambiente femminile”.
Francesca Colombini Cinelli: “Buongiorno e benvenuti a Montalcino. Questo è un appuntamento ormai diventato una tradizione nel nome della cultura, del vino, del territorio, delle campagne, di tutto ciò che per noi è Italia. Voglio ricordare una personalità scomparsa di recente, il professore Leone Piccioni, scomparso proprio quest’anno. Uomo straordinario, di infinita conoscenza e attenzione all’arte, scrittore, giornalista e autore di volumi e saggi. Infine amico del Brunello e profondo conoscitore di questo vino e di Montalcino”.
Donatella Cinelli Colombini: “È la vostra presenza qui che trasforma questa giornata in una festa in onore dei vincitori. Che sono delle personalità straordinarie. Il Premio è un punto di riferimento dell’universo femminile. Ringrazio il Comune, la Giuria, il Consorzio e i Quartieri di Montalcino. L’edizione 2018 viene ricordata da un libro che riceverete all’uscita. Non volevo un libro auto-celebrativo ma un racconto. Anche perché come dice un proverbio di Montalcino, “chi si loda si imbroda”. Ci sono contributi anche delle giurate, che raccontano come è cambiato l’universo femminile. Rosy Bindi ha parlato, stranamente (ride, ndr), di donne e politica. Un ricordo a Pino Sanfilippo, ci ha lasciato ma le sue foto sono un prezioso contributo. Ognuno di noi ha messo qualcosa di suo in questo libro, è stato bello averlo fatto insieme. Un percorso costruito che dona a Montalcino e al mondo femminile un’opportunità bella, buona e coraggiosa”.
Premio “Io e Montalcino”: Andrea Gabbrielli (Gambero Rosso) per gli articoli “Montalcino che cambia” e “Montalcino, Poggio Antico diventa Belga”. “La cosa più importante per noi giornalisti è capire cosa succede nei territori del vino, qual è l’evoluzione del territorio - spiega Gabbrielli in collegamento video dalla Cina - il Brunello è uno dei più importanti vini al mondo ed è il vino rosso italiano più conosciuto nel mercato globale. Montalcino lo seguo da 35 anni, è una piccola isola dove comunità di persone danno lustro a una storia molto antica”.
Premio “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”da parte del Consorzio del Brunello: Gioacchino Bonsignore per i servizi televisivi intitolati “Gusto Divino” trasmessi dal TG5. “Montalcino rappresenta una punta d’eccellenza. La mia missione è cercare di far crescere l’intera Italia. Tutto il Paese va portato al livello di Montalcino, che è un modello che va studiato e copiato in tanti altri territori a straordinaria vocazione agricola ma che non riescono ad esprimere questa tradizione. Qui percepisco un senso di comunità e di appartenenza, un voler bene al territorio. Nelle grandi battaglie Montalcino è sempre unita”.
Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino”: Cristina Conforti per il servizio televisivo trasmesso da Unomattina di Rai 1 che ha raccontato Montalcino e il Brunello in modo inedito e intrigante attraverso interviste che coinvolgono anche la rock star Sting. “I programmi d’informazione hanno premiato l’elemento femminile - spiega Conforti - ma sul profilo della vita personale mi è capitato di sentirmi dire: però devi anche deciderti, vuoi fare la mamma o la giornalista? La mia risposta, d’istinto, è stata: io non FACCIO la mamma, io SONO una mamma. Ad un uomo non viene mai detto tutto ciò. Forse lì bisogna migliorare”.
Premio miglior fotografia dei territori dei vini Brunello e Orcia: Bruno Bruchi. La foto descrive un paesaggio autunnale, all’alba, con la nebbia protagonista. Il paesaggio è talmente bello da sembrare immaginario. “Oggi tutti fanno fotografia, è un lavoro sovraesposto - commenta Bruchi - però ci sono poche foto di qualità. Sembra facile fotografare il paesaggio ma non lo è. Un fotografo di paesaggio deve inseguire la luce. La natura offre, noi registriamo. È da quando avevo 18 anni che scatto foto, è l’elemento giusto per me”.
Prima Donna 2018: Sara Gama. Prima italiana a giocare in una finale di Champions League col Psg, nonostante il lavoro si è laureata in Lingue e Letterature Internazionali a Udine. Difensore nel campo da calcio, attaccante grintoso e determinato nella difesa delle donne. È presidente della Commissione per lo sviluppo della figura femminile nel calcio. “Questo premio è stato una sorpresa e vi ringrazio - sottolinea Sara Gama - Per lo sport al femminile siamo rimasti alla legge 91 del 1981. Nessuna sportiva italiana è professionista. La Pellegrini o la Vezzali, per dire, sono considerate dilettanti. Di fatto siamo però professioniste, ci alleniamo sei volte a settimana più la partita. È una mancanza su cui stiamo lavorando, il calcio femminile può far da apripista grazie anche alla Federazione che ha permesso ai club maschili l’acquisizione di società femminili, per esempio la Juventus”. Il vino per le sportive è completamente vietato? “Assolutamente no. Non si può abusare ma possiamo toglierci qualche sfizio. Un assaggio del Brunello non me lo nega nessuno!”.
Presentazione dell’istallazione artistica dell’architetto Elisa Boldi, dal titolo“Da Montalcino si vede il mare”.“È stata una prova che mi ha emozionato e fortificato - spiega Boldi - di carattere sono riservata, non cerco esposizione. Per questo sono grata alle donne che si espongono in prima linea e lottano anche per me, come Sara Gama”.
Saluto finale di “Donna Francesca” (Francesca Colombini Cinelli): “Questo Premio ha infinite potenzialità. Adesso vi invitiamo alla Fattoria del Colle per una colazione godereccia!”.