Doveva essere una semplice presentazione, si è trasformata in un’interessantissima tavola rotonda. Dove produttori, manager, docenti, giornalisti ed esperti di comunicazione si sono scambiati opinioni attorno a un semplice ma abusato concetto: sostenibilità. L’occasione è capitata ieri sera al Castello di Poggio alle Mura, dove Banfi ha illustrato la sua terza edizione del Bilancio di Sostenibilità, realizzato grazie al supporto tecnico-metodologico di PwC.
“Il vero padre è Remo grassi, che iniziò ad ideare qualche anno fa questo progetto che poi prese il via nel 2015 - spiega il presidente di Banfi srl, Enrico Viglierchio - Fu un primo esperimento che mise tutti alla prova. Il bilancio serve anche per comunicare non solo esternamente ma anche internamente, e il valore più grande è proprio la comunicazione interna, le relazioni sociali”. “Il padre del bilancio è la famiglia Banfi - ribatte Remo Grassi, presidente di Banfi Società Agricola srl - però una paternità me la prendo ed è la regola della tre C: comunicare e condividere per crescere. Tutti concetti racchiusi nel bilancio di sostenibilità”.
Nel corso della serata hanno preso parola vari ospiti. Come Attilio Scienza, professore all’Università di Milano e presidente di Sanguis Jovis, l’Alta Scuola del Sangiovese della Fondazione Banfi. Scienza parte citando Mafalda, la ragazzina irriverente che “si rivolge a un suo amico e dice che più la testa è vuota, più la bocca e larga. È un discorso di Platone nel Simposio, in cui diffida delle persone che parlano. Perché più uno parla meno sa. E nella sostenibilità c’è molta gente che parla e non sa cosa dice”. Cosa vuol dire allora sostenibilità? “Deriva dall’inglese “sustain” - risponde Scienza - termine che indica i due pedali che ha il pianoforte per allungare il suono. Significa “allungare qualcosa”. Il nostro obiettivo è di dare una continuità a quello che facciamo. E per farlo abbiamo bisogno di ricerca. Banfi ha sempre visto nella ricerca e nella sperimentazione il modo per svilupparsi e crescere. Essere sostenibile poi è un discorso economico, deve essere conveniente. Pensate ai cloni. Banfi, grazie ad Ezio Rivella, è stato il primo a fare dei cloni di Sangiovese. Cosa significa? Che qui si sa dove piantare ogni vitigno. Mettono i vitigni nel posto giusto e in quel punto costa molto meno, perché si evitano concimi, trattamenti, acqua… La sostenibilità fa parte di queste scelte agronomiche o genetiche”.
In rappresentanza dell’amministrazione comunale erano presenti l’assessore al sociale e all’istruzione Giulia Iannotta e il vicesindaco Angelo Braconi. “La sostenibilità - ha detto Braconi - è oggi modello di business che porta valorizzazione ambientale e territoriale. Io rafforzo l’idea che servono i distretti e i Consorzi. Il vino è la punta dell’iceberg. Abbiamo il tartufo, le prugne, l’olio, il miele… oggi c’è bisogno di portate queste cose sopra il tavolino, abbiamo delle ricchezze sommerse”.
Sul tema è intervenuto nuovamente Enrico Viglierchio. “Ho coniato un progetto in azienda che si chiama “Non solo vino”. Perché se vuoi comunicare il territorio di Montalcino e hai un solo prodotto, alla fine paghi dazio e porgi il fianco a mille debolezze. Il concetto di distretto va dalla prugna al tartufo. È una sinergia tra prodotti col marchio territoriale”.
Tra gli ospiti anche Patrizio Cencioni, presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino: “Avere aziende come Banfi è un onore e un vantaggio. Banfi ha dato un grande exploit commerciale. Oltre a presiedere il Consorzio ho una piccola azienda e devo riconoscere che Banfi ha avuto grandi meriti”.
Gli interventi che si sono susseguiti hanno portato ad una conclusione. Sostenibilità vuol dire visione lungimirante, condivisione, relazione sociale, rispetto dell’ambiente e di chi orbita intorno. E proprio su questo punto è arrivato un appello finale. Urge allargare il progetto Banfi sul territorio, parlare di distretto, coinvolgere gli altri produttori. I confini geografici si devono slacciare. Non ci si può più limitare a guardare al proprio orticello. Pardon, vigneto.
Guarda il video: