Mancano pochi giorni all’apertura della stagione del tartufo (dal 10 settembre al 31 dicembre) e a San Giovanni d’Asso l’Associazione Tartufai Senesi, la Proloco e il Comune di Montalcino sono già al lavoro per organizzare al meglio l’edizione n. 33 della Mostra Mercato del Tartufo Bianco (10-11-17-18 novembre). Dopo l’annata nera nello scorso anno, con la siccità, le temperature folli e il crollo della produzione, si prevede adesso un ritorno alla normalità. “Avremo sicuramente un quantitativo superiore e anche i prezzi torneranno ad essere ragionevoli”, assicura alla Montalcinonews il presidente dell’Associazione Tartufai Senesi Paolo Valdambrini.
Nel frattempo qualche furbo sprovvisto di autorizzazione ha anticipato abusivamente la raccolta di tartufo ed è stato pizzicato dal Corpo Forestale dello Stato, col quale l’Associazione dei tartufai collabora. Un problema che si ripete negli anni e che un disegno di legge regionale, al momento in discussione, potrebbe paradossalmente aiutare.
Il provvedimento, infatti, finirebbe per limitare se non perfino ostacolare i tartufai locali, ovvero coloro che tramite il lavoro quotidiano puliscono, conservano o realizzano nuove tartufaie e garantiscono l’equilibrio del territorio. Secondo indiscrezioni raccolte dalla Montalcinonews, il testo prevede diverse limitazioni. Per esempio, non si potrà tabellare più del 20% delle aree censite dal Comune (non è un problema per Montalcino, che ha una grande estensione territoriale, ma lo è per altri Comuni limitrofi). Altro limite geografico: ogni tartufaia non potrà superare tre ettari per ogni proprietà. E se un tartufaio ha un terreno più grande, cosa succede? È costretto a chiudere? Ma le assurdità non sono finite qui. Se infatti due proprietari hanno due tartufaie confinanti, tra una tartufaia e l’altra dovrà rimanere dello spazio libero. Un’imposizione che qualcuno ha visto sotto il profilo dell’incostituzionalità, dal momento che se uno paga la tassa sulla proprietà (reddito domenicale), ha diritto ad utilizzare l’area come desidera.
Difficoltà arriverebbero anche per chi organizza degustazioni, escursioni o altre attività per turisti, perchè in caso di approvazione della legge dovrà comunicare in anticipo all’amministrazione comunale i nominativi dei visitatori. Per quale motivo, non si sa. L’ultima disposizione riguarda l’orario di entrata nelle tartufaie. Le associazioni del settore erano d’accordo nel posticiparlo di una mezz’ora la mattina, per non dover entrare di notte. Ma nel piano della Regione c’è l’intenzione di ritardare l’entrata di ben due ore e mezzo, una mossa giudicata da molti come un voler agevolare chi viene da fuori, che col nuovo orario risolverebbe il problema del doversi svegliare in piena notte.
Le proposte di modifica, riassumendo, sono controproducenti per due motivi. “Per prima cosa - spiega Valdambrini - penalizzano i tartufai residenti, che si impegnano per preservare e migliorare le tartufaie esistenti. In secondo luogo, penalizzano la produzione e la tutela del tartufo e del suo territorio. Porre dei limiti a nuove tartufaie significa favorire le tartufaie libere, quelle abbandonate, incolte, dove il tartufo diminuisce”.
Il testo è in discussione e potrebbe essere approvato nei prossimi mesi, ma l’Associazione Tartufai Senesi è pronta a fare opposizione. Assieme ad altre organizzazioni del settore presenzierà a Firenze, il 12 settembre, per un incontro con la Regione Toscana, mentre domani, nella propria sede a San Giovanni d’Asso (ore 21), terrà un’assemblea aperta a tutti i tartufai e a tutti i proprietari dei terreni per fronteggiare la nuova proposta di legge. Parteciperanno anche i sindaci e le amministrazioni comunali di Montalcino, Buonconvento, Asciano, Monteroni d’Arbia e Castelnuovo Berardenga.