Azzardare previsioni puntuali è un rischio, ma qualche stima, sulla vendemmia 2018, si incomincia a fare. Ad oggi, secondo le prime indagini dell’Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini ed Ismea, in Toscana si prevede un deciso aumento rispetto al 2017, anche se incideranno ancora i problemi causati lo scorso anno sia dalle gelate sia dalla siccità.
Per quanto riguarda l’intera penisola, è ipotizzabile una forbice produttiva tra i 47 ed i 49 milioni di ettolitri sebbene, ovviamente, saranno decisive le prossime settimane. Un dato in linea con la media italiana e, al netto di catastrofi nei prossimi giorni, nettamente più abbondante della raccolta 2017, flagellata dal gelo di aprile prima e dalla siccità estiva poi che, secondo il dato Ismea, ha comunque portato l’Italia ad una produzione di 42,5 milioni di ettolitri. E se l’andamento climatico di questa campagna vendemmiale è stato, fin qui, più regolare di quella passata, non mancano le difficoltà. “Anche quest’anno il clima ci ha riservato non poche sorprese alternando gelate, grandine - sottolinea il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti - e forti piogge. L’attenzione dei nostri viticoltori verso i vigneti è riuscita a contenere insidiosi attacchi di peronospora e oidio. Ora il clima farà la differenza per la regolare maturazione delle uve, determinando volumi, grado zuccherino, acidità e aromatico”. Variegata, come è naturale in un Paese come l’Italia, la situazione da Regione a Regione.