Potenziamento, nuovi servizi e rilancio. Questi gli obiettivi per il Presidio Casa della Salute “Santa Maria della Croce” di Montalcino presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sala del vecchio Comune. Un impegno da accogliere con positività ma che non deve essere un punto di arrivo ma piuttosto di partenza. I segnali sembra che vadano comunque nella direzione di un primo importante passo per ampliare l’offerta dei servizi. Questo è l’impegno preso e ciò è quanto si aspettano i cittadini. Intanto c’è un risveglio dopo anni di immobilismo che merita spazio e attenzione. Però bisognerà andare avanti: la popolazione di Montalcino invecchia, un quarto degli abitanti ha più di 65 anni e la distanza dai poli ospedalieri è troppo ampia per essere sottovalutata. Serve sicuramente di più, inutile nasconderlo perché il territorio è vasto e importante. Esigenze più volte sottolineate questa mattina. Intanto la Fondazione Territoriale Brunello di Montalcino ha deliberato l’investimento di 25.000 euro, un primo passo che anticiperà probabilmente l’introduzione di nuove risorse in futuro. Anche il Comune di Montalcino, come ha detto il sindaco Silvio Franceschelli, è pronto a fare la sua parte e a mettere sul tavolo anche i risparmi garantiti dalla recente fusione amministrativa. Forte anche l’impegno della Misericordia di Montalcino, rappresentata questa mattina dal Governatore Remo Grassi durante l’incontro a cui hanno partecipato Stefania Saccardi, Assessore regionale al diritto alla salute ma anche Simona Dei, Direttore sanitario Asl Toscana Sud Est; Marco Picciolini, Direttore zona senese, Amiata Val d’Orcia e Valdichiana Senese; Giuseppe Gugliotti, il Sindaco di Sovicille in rappresentanza della Società della Salute e Fabrizio Bindocci, Presidente della Fondazione Territoriale Brunello di Montalcino.
Focus: le novità. Quali saranno le novità del Presidio Casa della Salute di Montalcino? Intanto, grazie ai numerosi campi sportivi comunali dislocati sul territorio, sarà garantito un punto di atterraggio per gli elisoccorsi. Poi, ma questa non è ormai più una novità, una risposta all’emergenza-urgenza, con l’installazione capillare di defibrillatori nel capoluogo comunale e nelle frazioni con cui è andata di pari passo l’attività formativa. Successivamente saranno posizionati anche dei massaggiatori automatici. La parte più interessante è la riqualificazione degli spazi: la riabilitazione è stata spostata nell’ala destra del secondo piano della struttura, in uno spazio più accogliente e funzionale. E soprattutto dedicato a questa funzione, senza interferenze con altri servizi. Sono state “sbloccate” due stanze singole (e quindi due posti) per i malati terminali, tecnicamente per le cure palliative hospice. La riutilizzazione delle stanze permetterà anche degli interventi di dermochirurgia che saranno effettuati da un team medico proveniente da Grosseto. Attivato anche un punto di primo soccorso che, attenzione, non significa pronto soccorso di cui il presidio resterà sprovvisto: si tratta piuttosto di un servizio che servirà per interventi di non urgenza e per dare un supporto durante le uscite dei medici. Una risposta per non lasciare i cittadini soli. Verranno anche resi più accoglienti e comodi gli ambienti, intanto con l’arrivo di un condizionatore che possa “smorzare” le temperature caldissime che si respirano dentro la struttura. Ma non è escluso che in seguito possano arrivare monitor e miglioramenti per il comfort. Quando partiranno gli interventi? A breve. Dal 1 ottobre tutte le novità dovrebbero essere pienamente fruibili per la cittadinanza.
Quali servizi troveremo dentro il Presidio? Per quanto riguarda la degenza i posti letto garantiti per le cure intermedie sono 11, di cui 2 per le terminalità. Cinque i posti per il centro di riabilitazione, 6 per la foresteria. La Casa della Salute garantirà i vari servizi di ambulatorio, il Punto Insieme, il poliambulatorio specialistico, i servizi sociali, l’assistenza domiciliare infermieristica, le vaccinazioni, l’assistenza farmaceutica, l’ambulatorio di chirurgia e dermatochirurgia delle lesioni cutanee, la radiodiagnostica, l’emergenza-urgenza (PET), la donazione di sangue (Avis), ufficio ausili e protesi, l’ufficio commissione invalidi civili, la parte dedicata alla salute mentale, il Sert (su appuntamento), l’attività amministrativa.
“Il mondo del volontariato è stato importante - commenta il sindaco Silvio Franceschelli - questa riorganizzazione si è resa necessaria dopo che Montalcino è passata all’Area senese. Oltre 4.000 persone fanno lavori usuranti nel nostro territorio, la popolazione invecchia. Vogliamo fare qualcosa. Oggi sigliamo anche l’inizio di un percorso pubblico-privato e per questo ringrazio la Fondazione Territoriale del Brunello. Se c’è da investire per il settore socio-sanitario come Comune non ci tireremo indietro in futuro”.
“Diamo una vocazione più precisa e forte al Presidio - sottolinea l’assessore regionale Stefania Saccardi - mettendo in sicurezza un luogo che non è vicino ai poli ospedalieri. La capacità di fare sinergia è stata importante, gli interventi si completeranno a inizio autunno. Ci sarà un miglioramento della risposta nei confronti del cittadino”.
“La Fondazione dopo l’investimento per la Madonna del Soccorso - sono le parole di Fabrizio Bindocci, Presidente della Fondazione Territoriale Brunello di Montalcino - ha deciso di intervenire sulla sanità perché ci crediamo. Il territorio è ampio, ci vuole tempo ad arrivare a Nottola, Siena e Castel del Piano. Vogliamo continuare a cooperare con la Sanità e il Comune di Montalcino”.
Idee per il futuro. Nel 2017 sono stati 397 gli accessi ambulatoriali, cifra che sarà facilmente superata nel 2018 (la stima è di 450 e di 1.500 per gli accessi domiciliari). Il Presidio Casa della Salute di Montalcino è un luogo che serve alla città e ai suoi abitanti ma anche a quelli del circondario, lo dimostrano le statistiche. Quanto presentato oggi è importante e significativo. Ma basta guardare i numeri per capire che bisognerà andare avanti: undici posti letto per la degenza sono pochi, ancora meno i cinque per la riabilitazione. In un territorio dove 1.470 persone hanno superato i 65 anni (e la tendenza sarà sempre più alta) e dove i collegamenti per i poli ospedalieri - tutti distanti circa un’ora - mancano, è lecito attendersi una svolta più decisa per il futuro. La volontà c’è, la Fondazione Territoriale del Brunello ha detto che continuerà a muoversi, il volontariato a Montalcino è una garanzia. La Sanità e le istituzioni non devono comunque abbassare la guardia e continuare a guardare a uno dei territori più ampi e importanti del Belpaese che ha bisogno di questo tipo di servizi. Nessuno pretende operazioni di chirurgia complesse, per quelle ci sono i poli ospedalieri. Ma ripartire puntando su un aumento quantitativo per la lungodegenza e la riabilitazione, considerando che gli spazi ci sono e che queste sono le esigenze più sentite a Montalcino, è una scommessa da vincere. Intanto qualcosa finalmente si è smosso. Ma non servirà se non arriveranno nuovi investimenti.
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