I Colombini della Fattoria dei Barbi a Montalcino, celebrano ogni anno, a fine luglio, la Festa Titolare del loro Beato, Giovanni: quest’anno saranno tre i giorni di festa in programma, sabato 28, domenica 29 e lunedì 30 luglio, in cui saranno aperte (gratuitamente) le parti storiche delle cantine di invecchiamento, i giardini privati e il Museo del Brunello a tutti i visitatori. Da sabato a lunedì compreso ci saranno visite guidate gratuite - con orario 12, 15.30 e 17.30 - con racconti, aneddoti e curiosità e, domenica 29 luglio, per il secondo anno, la divertente “disfida della panzanella”, piatto che la leggenda vuole inventato proprio dal Beato Giovanni: un concorso gastronomico - Beata Panzanella - che invita tutti gli appassionati di cucina tradizionale toscana a mettersi in gioco e a presentare la propria interpretazione del piatto. Chi lo desidera potrà mangiare sia a pranzo che a cena alla Taverna dei Barbi che per l’occasione presenterà la rivisitazione della Panzanella del Beato a cura dello chef Duccio Lorenzini e uno speciale piatto medievale ispirato ai tempi in cui visse il Beato, ma ci saranno anche tanti piccoli assaggi gratuiti di vini, salumi e formaggi della Fattoria.
Per iscriversi al concorso, prenotarsi per pranzo o cena o per avere ulteriori informazioni sulla Festa titolare del Beato Giovanni Colombini e sulla gara Beata Panzanella: www.fattoriadeibarbi.it | info@fattoriadeibarbi.it | tel. 0577 841111 [sabato e domenica 0577 841205].
Chiunque può partecipare alla disfida della panzanella, purché non sia un professionista della ristorazione e abbia voglia di divertirsi. Semplice la formula: basta iscriversi (è gratuito) scrivendo a info@fattoriadeibarbi.it o telefonando allo 0577 841111 (oppure sabato e domenica 0577 841205), preparare una panzanella per almeno sei persone secondo la propria interpretazione, allegando la ricetta e indicando ingredienti, quantità, modi di esecuzione e quant’altro ritenuto importante, e portarla entro le ore 11.30 del 29 luglio 2018 alla Fattoria dei Barbi in Località Podernovi 170 a Montalcino (SI). Una giuria di giornalisti enogastronomici e addetti ai lavori la assaggerà in modo anonimo, stabilendo quale sia la migliore. Ma anche il pubblico potrà assaggiare e dire la sua. Una competizione giocosa che vede in palio, per chi salirà sul podio, bottiglie di vino della Fattoria dei Barbi.
Perché la panzanella?
È uno dei piatti estivi più tipici della cucina toscana, semplice e gustosissimo, che la leggenda vuole creato dal Beato Colombini ma che nel tempo ha saputo evolversi in ogni casa secondo la personalità di chi la prepara e gli ingredienti a disposizione. Esistono i puristi della panzanella e chi invece non può concepirla se non arricchita di tante alimenti. Vedremo chi vincerà.
Così nacque la panzanella…
“Erano gli anni tremendi di metà Trecento, subito dopo la Peste Nera. Le campagne erano devastate, la gente era stremata. Il Beato Giovanni Colombini guidava una torma di miseri di città in città, affidandosi alla carità per sfamarli. Ma c’era troppo poco e nulla da donare, così Pienza gli chiuse le porte. Il Beato aveva solo due croste di pane per una moltitudine ormai priva di speranza. Con quel poco non poteva far nulla, così alzò gli occhi al cielo e pianse. Le lacrime salarono il pane e, miracolo, un olivo bruciato produsse nuovi frutti. Anche la terra improvvisamente verdeggiò di ortaggi. Il Beato ringraziò il Signore e con le mani spremette le olive traendone l’olio. Con quello condì il pane e gli ortaggi e per almeno una notte sfamò i bisognosi. Fu un miracolo di pietà e i nostri tempi disincantati non credono più a queste belle storie. Prendetelo allora come un gioco e godetevi la buona panzanella, creata dal mio avo Giovanni per amore di chi non aveva nulla”. Stefano Cinelli Colombini