Dal 1° al 22 giugno 2018 in mostra a Ocra Montalcino una selezione di lavori dell’artista Rocco Sardone, pugliese di nascita ma senese d’adozione. Protagonisti dell’esposizione saranno una serie di lavori legati al tema della corda, un oggetto di uso comune che l’artista declina in differenti aspetti. Scuola Permanente dell’Abitare, con il patrocinio del Comune di Montalcino, presenta la mostra “La corda ricordo e modernità”, un viaggio tra passato e presente, attraverso una visione non convenzionale che genera una proposta contemporanea partendo da un oggetto comune.
La corda è un oggetto semplice che viene impiegato quotidianamente per rispondere a piccole ma importanti funzioni. Per l’autore rappresenta un ricordo d’infanzia quale il gesto del “tendere i panni nell’aia”, azione che oggi può diventare rappresentativa di una certa realtà contemporanea in cui la precarietà è tornata prepotentemente all’ordine del giorno. Spesso l’artista trae ispirazione da situazioni quotidiane e tiene conto delle correnti artistiche e delle mode del momento. In questo caso si è affidato al sentimento, che diventa simbolo e nello stesso tempo proposta estetica.
“Individuato concettualmente l’oggetto da porre al centro dell’opera - spiega Rocco Sardone - è stato necessario studiare la tecnica per poterlo inserire praticamente nel quadro: la ricerca di una soluzione che tenesse conto sia dell’esigenza estetica sia dell’equilibrio e della solidità della tela. I principali materiali utilizzati per raggiungere questo obiettivo sono stati il gesso da doratura, pochi colori ad olio e la corda stessa. Il risultato finale dipende in primo luogo da una buona preparazione della tela che deve sostenere la corda tesa. L’uso di materiali antichi, quali colla di coniglio e gesso da doratura, garantiscono la solidità e la qualità estetica ricercata”.
La corda però viene vista (anche) come un filo che attraversa gli animi, modellandosi per divenire metafora dei sentimenti. L’artista si interroga sulla società odierna, sul mondo accelerato nel quale tentiamo di trovare il nostro spazio. Ecco che il ricordo della corda diviene in questo modo elemento innovativo dal punto di vista stilistico: l’oggetto semplice diventa anche proposta contemporanea.
Rocco Sardone, pittore, è nato in Puglia nel 1954. Alla fine degli anni sessanta si trasferisce a Siena dove frequenta l’Istituto d’Arte ottenendo nel 1975 il diploma di Maestro d’arte nella sezione scultura. La sua grande passione è però da sempre la pittura. A Siena conosce e frequenta assiduamente vari artisti, un mondo per lui nuovo, misterioso e allo stesso tempo affascinante. Nelle sue visite ai musei e alle chiese della città studia con attenzione i grandi maestri della scuola Senese, rimanendo colpito soprattutto dai fondi oro, dalle pale di Duccio di Buoninsegna e dalle sculture di Jacopo della Quercia. Negli anni settanta si interessa di arte moderna, cui dedica una ricerca intima che stride fortemente con le grandi tensioni sociali del periodo. Nei primi anni ottanta si avvicina al neonato movimento della Transavanguardia, che assimila nelle sue opere interpretandone alcuni aspetti caratteristici. Nel 1983 Sardone esordisce con una grande mostra con il Teatro Povero di Monticchiello. Recentemente gli sono state dedicate due significative mostre personali: una a Cortona nel 2008, l’altra di carattere antologico a Montalcino nel 2009. Sardone vive e lavora in Toscana, di carattere schivo e riservato è alla continua ricerca di un linguaggio ricco di simboli. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni in Italia e all’estero.
Venerdì 1° giugno, ore 19, vernissage e incontro con l’artista. La degustazione di apertura è offerta da Le Ragnaie, azienda agricola con certificazione biologica, specializzata nella coltivazione di vigneti e uliveti dislocati in differenti zone nel comprensorio di Montalcino.
Info mostra da venerdì 1 a venerdì 22 giugno 2018 (da lunedì a venerdì, ore 10 - 18, ingresso libero).