Dopo il Gambero Rosso, a far visita al Consorzio del Brunello di Montalcino è toccato alla squadra di Slow Food, ospite nella sala degustazione della sede del Consorzio ieri e oggi. Due giornate intense di assaggi, degustazioni e valutazioni sul Brunello Riserva 2012 e sul Brunello 2013. “Le impressioni sono a doppia faccia - spiega Fausto Ferroni - l’anno scorso, nonostante le 5 stelle, la 2012 ci era sembrata un’annata impegnativa. Molto matura, tanto calore, ma una struttura tannica non adeguatamente bilanciata che ci ha lasciati perplessi. Gli assaggi di ieri e oggi ci hanno dato conferma, anche se chi ha una mano più felice è riuscito a creare delle belle Riserve”. Ottimi invece i giudizi sul Brunello 2013. “Siamo rimasti impressionati dalla freschezza e dalla classicità della 2013, con una bella prospettiva di invecchiamento”. Il suo collega, Fabio Pracchia, si è invece soffermato sul Rosso di Montalcino 2016. “L’attesa della critica era trepidante perché il Rosso è un vino contemporaneo, finalmente interpretato dalla stragrande maggioranza dei produttori nei termini di fragranza, freschezza e leggerezza gustativa. E il Rosso 2016 risponde a queste caratteristiche. Se devo dare un consiglio dico: tenete a lungo il Brunello 2013 e bevete tanto e subito il Rosso 2016”.
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