“Nel mondo del vino 40 anni sono un battito d’ali, ma in questo periodo Banfi ha realizzato un percorso importante, partendo da zero a Montalcino e in Piemonte e costituendo due realtà vitivinicole che sono poi diventate un modello in Italia e nel mondo”. A parlare è Enrico Viglierchio, direttore generale di Banfi, l’azienda che ha spento le quaranta candeline ieri pomeriggio nella splendida cornice dell’Accademia Chigiana, la prestigiosa istituzione musicale nel centro storico di Siena aperta nel 1932 dal Conte Guido Chigi Saracini. È la prima di una serie di iniziative (il 5 giugno tappa a Roma, poi Zurigo, Firenze, Milano, Mosca, Berlino, New York, Hong Kong, Londra) per celebrare le intuizioni, le sfide e i traguardi raggiunti dalla famiglia Mariani-May.
Al secondo piano di Palazzo Chigi Saracini è stata allestita una degustazione a banchi d’assaggio, un itinerario che ripercorre la storia di Banfi dal 1978 ad oggi. Quattro decadi raccolte in tre sale: i vini che hanno segnato i primi anni nel Salotto Salvador Rosa (Banfi Brut, Principessa Gavia, San Angelo, Fontanelle, Rosso di Montalcino, Brunello di Montalcino, Summus, Poggio all’Oro e Florus), i vini dei due decenni successivi nel Salotto Magistrato delle Contrade (Tener, Le Rime, Serena, L’Ardì, Col di Sasso, Centine, Chianti Classico Riserva, Excelsus e Rosa Regale nel periodo 1988-1998; Cuvèe Aurora, Cuvèe Aurosa Rosè, Fumaio, Chianti Superiore, Cum Laude, Belnero, La Lus e Brunello Pam nel periodo 1998-2008) e le etichette più significative dell’ultima decade nel Salotto Ceccolino (Bepop, La Pettegola, Cost’è, Stilnovo, L’Altra, Aska, Fonte alla Selva, Gran Selezione, Rosso di Montalcino PAM e Brunello Riserva Pam). Una sorpresa, invece, attende i visitatori nell’ultima stanza, il Salotto Peruzzi. Un’etichetta speciale, a tiratura limitata (2.000 bottiglie), assemblaggio di diverse varietà di uve a bacca rossa (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah) per esprimere quarant’anni di storia ed esperienza Banfi a Montalcino in maniera decisamente innovativa.
“Banfi nasce a Montalcino, in Provincia di Siena. Per questo i festeggiamenti non potevano che partire da Siena, in un luogo meraviglioso come l’Accademia Chigiana che per la prima volta apre ad un evento privato di questo tipo”, spiega Viglierchio alla Montalcinonews, col sottofondo della musica classica che arriva dalla sala concerti. “Abbiamo ricostruito quella che è l’evoluzione di Banfi, in una cornice che rappresenta la storia e la cultura di questo territorio”.
“Nella nostra nuova filosofia c’è l’intenzione di aprirsi a tutti gli utenti - commenta Angelo Armiento, direttore amministrativo dell’Accademia Chigiana - e lo scorso 20 marzo abbiamo creato un nuovo spazio, Chigiana Art Cafè, per promuovere eventi che coinvolgono le eccellenze del territorio e creare un collegamento diretto coi grandi produttori. Chi si ferma ad ascoltare la musica di sottofondo si ferma anche a prendere un bicchiere di vino per gustare in ogni suo aspetto la bellezza qui presente”.
“Banfi è un progetto fortemente voluto da John ed Harry Mariani, importatori di vino negli Usa che ad un certo punto sono voluti tornare nel loro Paese d’origine - continua Viglierchio -. Scelgono Montalcino perché girando per l’Italia intravedono qui un grosso potenziale, un territorio unico da un punto di vista sia viticolo-enologico sia storico-culturale. Hanno costantemente lavorato e investito su questo territorio e voluto che l’azienda rimanesse un’azienda familiare. Tutto il percorso di ricerca e innovazione ha sempre avuto come baricentro l’azienda di Montalcino”.
Una linea del tempo scandisce tutti i momenti storici dell’azienda, dalla fondazione di Villa Banfi nel 1978 alla nascita di Sanguis Jovis - Alta Scuola del Sangiovese nel 2017, passando per l’inizio dei progetti di zonazione e selezione clonale sul Sangiovese (1980-1982), l’acquisto dell’emblema di Banfi, il Castello di Poggio alle Mura (1983), la nascita della Fondazione Banfi (1986), l’inaugurazione del Museo della Bottiglia e del Vetro (1992), l’apertura del Festival Jazz&Wine (1998), il riconoscimento della Certificazione Etica (2005) e il Bilancio di Sostenibilità (2015). Quarant’anni sono passati. Dove sarà Banfi tra altri quaranta? “Sicuramente non sarà un’azienda stravolta - risponde Viglierchio - abbiamo progetti in corso mirati su Montalcino e sulla Toscana che continueremo a portare avanti, perché la proprietà crede fortemente nell’italianità del vino e sul legame vino-territorio”.
Focus: Quaranta, vino celebrativo in edizione limitata
Un vino che esprime quarant’anni di storia ed esperienza Banfi a Montalcino in maniera decisamente innovativa, un assemblaggio di diverse varietà di uve a bacca rossa selezionate nei nostri migliori vigneti montalcinesi, provenienti da vendemmie diverse e complementari tra loro. Un equilibrio perfetto di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah vi guideranno attraverso un viaggio emozionale che ripercorre le annate più significative della storia di Banfi, assemblate armoniosamente in questa espressione unica del terroir montalcinese. Un vino celebrativo prodotto in edizione limitata che riflette perfettamente la ricerca dell’eccellenza che ci ha da sempre contraddistinti, fatta di attenzione ai dettagli, tecniche innovative e nuove filosofie, con il fine ultimo di produrre la migliore qualità possibile. Un’orchestra di potenza, complessità ed eleganza.