Quando lo sport segna un gol per l’integrazione

Una partita dove non è importante il risultato e quanti palloni sono finiti in rete. Quello che conta è l’integrazione e che sia andata in archivio una bella serata di sport. I ragazzi africani ospiti della struttura dell’Abbeveratoio a San Giovanni d’Asso hanno sfidato (in trasferta!) la squadra amatoriale del Montisi. Un’amichevole in notturna, giocata con il sorriso e all’insegna del divertimento. Il calcio si sta rivelando uno strumento efficace per i migranti che vivono a San Giovanni d’Asso. Una squadra è stata formata con alcuni ragazzi del posto che hanno deciso di partecipare. Settimanalmente vengono svolti gli allenamenti al campo di calcetto e durante l’anno pure alcune partite con le squadre del territorio che permettono al gruppo di mettersi alla prova con nuovi avversari. “C’era stata in passato - dice Nicola Scheggi, il presidente dell’associazione culturale “Liditalia” che si occupa delle attività sociali dei migranti - un’idea di formare una squadra per il campionato ma non è facile perché bisogna dare i nominativi e non c’è garanzia di avere un numero soddisfacente di calciatori per tutto l’anno. Magari ci riproveremo. Il calcio si sta dimostrando un veicolo di coesione e il mister Michele Boscagli sta facendo un bel lavoro, è molto bravo”. Sono una trentina i ragazzi africani che vivono a San Giovanni d’Asso. L’integrazione non è sempre facile, ci sono momenti in cui le cose sembrano andare decisamente bene ed altri in cui tutto appare difficile. Certamente occorre uno sforzo da parte di tutti e il calcio, se non altro, può sicuramente aiutare. Lo sport è vita, socializzazione e anche integrazione.