E venne il giorno di Sting a Benvenuto Brunello. Una pagina per certi versi storica per Montalcino e per il suo prodotto principe, il Brunello. La rockstar inglese, ormai da anni anche famoso produttore di vino, accompagnato dall’inseparabile moglie Trudie Styler, è salito sul palco degli Astrusi poco prima dell’ora di pranzo, in una giornata che aveva visto il palcoscenico del teatro gremirsi di gente e diventare la “culla” delle premiazioni del Leccio d’Oro e della tavola rotonda su clima e nuove generazioni. Trudie Styler ha poi preso la scena, vestita con un elegante abito bianco e catalizzando il numeroso pubblico presente con la sua marcata personalità.
“Un vino è come una bella storia raccontata nelle canzoni - è il messaggio lanciato da Sting e Trudie - parla della storia di coloro che l’hanno creato, se ne sono presi cura e hanno coltivato la terra da cui è nato. È il racconto di chi ha contribuito al suo sviluppo, dalla vite alla botte fino alla bottiglia in cui è custodito con amore fino a quando non sarà aperta. Il vino tornerà così a cantare e potrà essere ascoltato e apprezzato da tutti coloro che lo amano. Questa è la nostra storia e la nostra canzone che siamo felici di condividere con voi”. Trudie ha anche sottolineato ancora una volta l’amore per le nostre terre. “Abbiamo scelto l’Italia, dove è nato anche nostro figlio, invece della Francia. Ringrazio il Presidente del Consorzio e il Sindaco oltre a tutti coloro che hanno reso possibile questo momento. Siamo stati accolti dalla calorosità di questa regione, apprezziamo il suo clima e il suo cibo…Siamo incantati di essere qui a Montalcino insieme ai più importanti produttori del mondo”.
Poi è arrivato lui, Sting, con in mano una chitarra acustica e quella voce inconfondibile che intona “Message in a Bottle”, la hit che scalda i cuori di un teatro intero. “Grazie, sono contento di essere qui a Montalcino per la prima volta in questo teatro - dice la voce dei Police - io di solito canto e non parlo ma vorrei dire quanto è bello per noi essere qui”. A quel punto è stata svelala la formella celebrativa, con l’assegnazione delle stelle, quattro, per la vendemmia 2017. Gli esperti che l’hanno valutata sono unanimi nel sostenere di quanto quest’anno più che mai sia stato fondamentale il lavoro dei viticultori e degli enologi, tanto in vigna quanto in cantina. In base alla loro esperienza, vignaioli ed enologi hanno lavorato prima sulla pianta, per proteggerla dallo stress idrico, termico e solare, poi sulle uve per interpretarle e conferire al prodotto la propria identità. Molti sono concordi nel prevedere un’annata di vini potenti e destinati a un lungo e lunghissimo invecchiamento.
L’idea di Sting è stata espressa con una chitarra stilizzata, quasi eterea, tracciata su uno sfondo naturale di tramonto in Toscana, a testimonianza del legame profondo tra questa terra, la sua luce e la musica. In una rapida conferenza stampa aperta a un numero limitato di giornalisti, è avvenuto lo scambio di doni tra Sting e il Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni. Un Sangiovese 100% della Tenuta “Il Palagio” (di proprietà di Sting) con due bottiglie di Brunello di Montalcino. E poi via, a infiggere la piastrella nel muro del Palazzo Comunale con una pioggerellina quasi inglese (un segno del destino?) e tanta gente ad applaudire la rockstar che oggi ha parlato e comunicato con il pubblico più con i gesti che con la voce. Ribadendo però con sincerità la sua grande stima per il vino italiano. “Ci rende sempre molto orgogliosi quando grandi personaggi di fama internazionale accettano il nostro invito a cimentarsi in un’esperienza così diversa dall’ambito a cui sono abituati - ha commentato il Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni. Fino a questo momento il mondo della musica era per noi inesplorato e siamo fieri di averlo scoperto attraverso l’arte, la sensibilità e l’amore per la nostra terra di due persone straordinarie come Sting e Trudie”.
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