E alla fine…vinsero i cinghiali. Come tutti sappiamo questa settimana l’amministrazione comunale ha disposto un’operazione straordinaria di contenimento al cinghiale, autorizzata dalla Regione prima e dal Prefetto poi. Il “dispiegamento di forze” è stato importante, una cinquantina di persone tra cacciatori, guardie e volontari a cui vanno aggiunti i cani la cui presenza si rende necessaria per azioni di questo tipo. Per rendere possibile la “caccia al cinghiale” è stato chiuso un tratto della Strada Provinciale 45 del Brunello per evitare un possibile attraversamento di cani e ungulati. Insomma, una bella mobilitazione per cercare di risolvere un fenomeno che ormai da tempo ha preso una direzione per molti “incontrollabile”. L’esito però non è stato quello sperato. Già perché di cinghiali ne sono stati presi pochini, solo uno per la precisione, nella zona del bosco della Chiusa. Un bottino magro, dunque, anche perché tutti speravano e credevano che visto il numero di ungulati che giorno e notte dai boschi si dirige verso il centro abitato (con danni all’agricoltura e pericolo per chi si mette alla guida) l’operazione avrebbe dato esito diverso. Come mai sia andata così non lo sappiamo, pare che le condizioni climatiche abbiano contribuito all’insuccesso della caccia. Lasciamo però il giudizio agli esperti. Ci sarà un nuovo tentativo? Difficile dirlo. Una persona che ha partecipato all’azione di contenimento ci ha detto che fino al 28 febbraio esisterebbe una possibilità ma che, ovviamente, l’ordine deve venire dall’alto. Vedremo cosa succederà, qualche cacciatore probabilmente non sarà d’accordo in caso di “bis”. Il problema però rimane e una soluzione efficace prima o poi dovrà essere trovata come chiedono anche molti imprenditori agricoli del territorio. Intanto il primo round è stato vinto dagli ungulati che non si sono proprio fatti vedere salvo poi fare capolino di nuovo nella notte come ci ha segnalato qualche automobilista. “Non sarà mica arrivata una soffiata?”, scherzano nei bar del paese tra un caffè e un calice di vino. In tal caso, vista l’efficacia di anticipare le mosse del “nemico”, bisognerebbe cambiare il detto della volpe e aggiornarlo in un “sei furbo come un cinghiale”!
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024