“Il progetto di videosorveglianza è un deterrente importante. Se sono preoccupato? Certo, non si può stare tranquilli. Le nostre sono zone dove non era mai accaduto nulla di significativo, mentre dallo scorso anno ci sono stati furti di importante entità. Sentiamo dire dalla politica che i reati sono in diminuzione e che tutto va bene, ma ne dubito molto. Prima tenevo la chiave nella serratura, adesso non basta neppure chiuderla a doppia mandata”. Patrizio Cencioni, presidente del Consorzio del Brunello, interviene su La Nazione sui due furti di Brunello nel giro di poco più di un mese, a Cupano e Col d’Orcia. “Serve la presenza delle forze dell’ordine, che svolgono già un buon lavoro però su un territorio vastissimo che va dalle risaie fino all’Amiata. Ci vorrebbero venti pattuglie! - ha continuato Cencioni, che ha diffidato della vigilanza privata. “Anni fa avevo aderito a questa idea, però chi vuole rubare attende il passaggio degli operatori in divisa e poi entra in azione prima che il vigilante torni. Come soluzione non mi convince più di tanto”.
Intanto il sindaco Silvio Franceschelli, che ieri oltre a Cencioni ha incontrato i Carabinieri, rinnova l’appello ad aderire al piano sorveglianza che il 29 gennaio andrà in Commissione pubblica sicurezza. “Visti gli eventi e le istanze dei soggetti privati - ha detto il primo cittadino alla Montalcinonews - stiamo pensando di aumentare i punti di istallazione. La forza non è tanto nelle telecamere quanto nei lettori di targa. Una decina di privati hanno già aderito: due singoli individui e due raggruppamenti. Spero che altri si uniranno. Il suggerimento che do, per chi ha delle strade in comune, è di condividere le spese”. Delle 110 telecamere (spesa totale pari a 350.000 euro) il Comune ne ha già acquisita una parte, pari a 90.000 euro. “Il resto dipenderà dalle adesioni dei privati - conclude il sindaco - e a quel punto vedremo se approvare il progetto tutto insieme o, come fissato inizialmente, per altri due step”.