Tartufo e Brunello, che festa a San Giovanni

Brindisi di inaugurazione della Mostra Mercato di San Giovanni d'Asso 2017Il forte profumo del rarissimo (e costosissimo) tartufo bianco, i sapori e gli aromi dello street food, il rombo della Ferrari nel cuore delle Crete Senesi, lo sbuffo del treno a vapore proveniente da Torrenieri. E poi il pecorino, l’olio nuovo, la Chianina, la Cinta Senese, lo zafferano e, da quest’anno, il Brunello di Montalcino. Si è aperta lo scorso fine settimana a San Giovanni d’Asso l’edizione n. 32 della Mostra Mercato del Tartufo Bianco, la prima per Montalcino e il suo sindaco Silvio Franceschelli, presente ieri alla premiazione del miglior pecorino senese e al pranzo offerto dal Consorzio Agrario di Siena, con l’intrigante abbinamento tra il ricco tartufo e la povera cucina toscana. Ma il weekend è cominciato il giorno prima, nella Sala del Camino del Castello di San Giovanni, con il brindisi e l’inaugurazione della Mostra Mercato da parte del vicesindaco Angelo Braconi. Botteghe e stand lungo Via XX settembre e in Piazza del Castello, Piazza Vittorio Emanuele II e Piazza Gramsci e, per la prima volta, uno spazio per lo street food e le Ferrari di “Driving The Dream”, che hanno sfrecciato per 75 km sulle strade delle Crete Senesi e della Val d’Orcia (ieri hanno fatto il tour quattro americani, proprietari, stando ai rumors, di un’isola delle Hawaii!).

Il sabato sera è andato in scena il connubio tra tartufo, Orcia e Brunello, con l’equipe alta cucina dell’Unione Regionale Cuochi Toscani. La mattina del giorno seguente la città si è riempita dei tanti visitatori arrivati col Treno Natura, con le sue nuvole di vapore lungo l’anticha linea Asciano-Monte Antico in quello che è parso davvero un salto indietro nel tempo (al passaggio a livello, proprio a ridosso del centro di San Giovanni, sembrava di rivedere Benigni e Troisi a Frittole). In contemporanea, la degustazione e poi la premiazione del pecorino da parte del Consorzio Agrario di Siena e Arezzo. “Siamo ben lieti di avere nei nostri negozi pecorini di alto livello - ha commentato il presidente del Consorzio Fausto Ligas, che ha poi sottolineato le difficoltà che incontra oggi l’agricoltura, in particolare modo nelle zone marginali di Siena. “Mi auguro un salto di qualità da parte delle istituzioni. Se non riusciamo a fare reddito, queste edizioni non le vedremo più. In TV si chiacchiera molto, ma quest’anno non ne è andata una giusta in agricoltura. È inutile che i giornali continuino a pubblicizzare un benessere che non c’è”.

Anche il pranzo è stato promosso e offerto dal Consorzio Agrario. Tra gli invitati il Prefetto di Siena Armando Gradone e la Giunta Comunale di Montalcino. Presenti Franceschelli, Braconi, Bovini, Iannotta e Pignattai, più Angelo Cosseddu, in duplice veste di vicepresidente del Consiglio Comunale e vicepresidente della Pro Loco di San Giovanni d’Asso. Un pranzo gustoso e interessante, dove il tartufo “sposa la povera cucina, e vissero tutti felici e contenti”, per usare le parole di Piergiorgio Angelini, esperto di enogastronomia ed ex vicepresidente dell’Associazione italiana sommelier. “Se andate nelle fiere del tartufo, meno che Alba, troverete creme e oli a base di sostanze chimiche - ha raccontato Angelini -. A San Giovanni d’Asso no, però per la prima volta il tartufo è di una scarsità mostruosa. Il tartufo non è importante perché crea indotto all’agricoltura, è importante per il turismo. Un euro venduto di tartufo provoca 25 euro di indotto ad Alba, che è il centro del mondo. Se il prodotto non ha questa denominazione la gente non lo compra”. Angelini ha spiegato le varie portate, dalla trippa con lo zafferano alla montalcinese, in onore del nuovo Comune, al pasticcio di fusilli di farro, il padre del grano, il cereale più antico da cui prende nome la farina. Non è mancata neanche una breve lezione sul tartufo, fungo sotterraneo che quando è pronto emana un forte profumo per essere scovato dagli animali. Il tartufo nero è più in superficie e quindi ha bisogno di meno profumo per essere trovato, quello bianco è più in profondità per cercare umidità e, di conseguenza, il suo profumo è più forte.

Nel pomeriggio sono continuate le tante attività, come l’analisi sensoriale del tartufo e lo show di Big Woman, la donna gigante che realizza spettacoli dai suoi sei metri di altezza. La consegna del premio “Il Tartufo della Solidarietà” è invece slittata a sabato prossimo (a riceverla la LILT Legatumori senese). “I primi dati ci dicono che le presenze sono molte di più dell’anno scorso - ci dice Angelo Cosseddu, a fine serata - il primo fine settimana è stato veramente positivo, anche il Treno Natura era tutto al completo, la gente è rimasta soddisfatta. Il prossimo weekend ci sarà il Tartufo della Pace, un avvenimento davvero importante”. La premiazione, che chiuderà la kermesse, è prevista domenica 19 novembre. Il vincitore del premio, lo scorso anno assegnato alla famiglia Regeni, sarà svelato nei giorni precedenti.

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