“Per me è stato molto emozionante, era la mia prima serie completa nonostante le otto gare fin qui disputate. Alessandro Tognazzi aveva già vinto il premio nel 2015, ma io non feci una grande prestazione e si perse per una freccia. Adesso diciamo che ci siamo invertiti, ma è andata decisamente meglio”. Emilio Parri, arciere vincitore del Borghetto, commenta così alla Montalcinonews la premiazione di sabato scorso, nella sede del Palazzo Comunale storico, quando ha ricevuto i 200 scudi (euro) del Fondo San Sebastiano. “A mente fredda dico che è andata come doveva andare, dopo un anno intero di lavoro, tutti i giorni, insieme al gruppo arco”. Parri ripercorre i suoi quattro anni da arciere, che lo hanno visto quasi sempre estratto nel sorteggio. “La prima volta è stata ad agosto 2013, poi sono rimasto fermo ad ottobre perché non ero in busta, e l’anno successivo quando il Borghetto ha comunque vinto. Essere sempre in busta è la conferma della determinazione che ci metto in questo sport”. Quando ha iniziato, Emilio non era neanche minorenne. Adesso, pur sempre giovane, ha sentito una maturazione in gara? “Sicuramente sì. È vero che nonostante la serie completa l’ansia c’era lo stesso, però la vivo in modo diverso rispetto al passato. Certo, c’è chi di gare ne ha fatte molte di più, come Alessandro, ma sto iniziando ad assimilare la tensione in modo diverso”.
Alla premiazione erano presenti Gerardo Nicolosi e Caterina Giannelli, rispettivamente presidente e membro del Comitato di Tutela delle Feste Identitarie, Cristina Paccagnini, coordinatrice delle Feste Identitarie di Montalcino, più i capitani degli arcieri di Borghetto (Michele Meiattini) e Ruga (Duccio Toniazzi), visto che a realizzare la serie completa è stato anche Cesare Matteucci. “In realtà è stata la mia quindicesima serie completa, ma la prima dopo che è nato il Fondo - spiega Matteucci alla Montalcinonews -. Ogni gara ha la sua storia, personalmente è andata bene. Ci è mancata una freccia, perché siamo arrivati secondi per due punti”. La prima vittoria di Matteucci, da esordiente, è stata nel 1996. “Poi saltai sia la Freccia d’Oro del 1997 (non ero in busta) sia quella del 2007, perché non fui sorteggiato. Quella di quest’anno è stata la prima”. Dopo la vittoria ad agosto, per la Ruga è mancata la ciliegina. “Avessimo vinto, avrei fatto un pensierino di smettere. Invece così è uno stimolo in più per andare avanti, anche se non so se ci arriverò alla prossima freccia d’oro!”