C’è chi preferisce non “caricare” di troppi significati questa sfida e chi invece non vede l’ora che arrivi il fischio d’inizio con la speranza di fare uno “sgambetto” ai cugini… E’ giorno di vigilia del derby, quello dove speranze e desideri si moltiplicano. Abbiamo sentito ieri il Montalcino, con il presidente Bernardo Losappio e un tifoso con la “t” maiuscola, Massimo Simonelli. Oggi andiamo ad ascoltare cosa succede in casa Torrenieri con la matricola che cercherà punti pesanti al “Soccorso Saloni” per continuare il cammino verso la salvezza. Da tanti anni il derby manca all’appello e per la prima volta si disputerà nel campionato di Prima Categoria, massima serie raggiunta dalla società biancorossa. Che adesso, dopo un inizio spumeggiante a cui sono seguite una serie di sconfitte che hanno portato la squadra in “acque pericolose” di classifica, punta al riscatto. Bisogna smuovere la classifica anche se in paese tutti sanno che contro lo squadrone biancoverde sarà dura. Montalcino contro Torrenieri, match pieno di significati e di simbologia. Capoluogo contro frazione, il Brunello contro la Francigena con gli abitanti di Torrenieri che ricordano quante persone da Montalcino venivano a lavorare nelle fabbriche del paese. Ma su questo punto ci torneremo prossimamente. Oggi si parla di calcio.
“Siamo pronti - dice il presidente Claudio Mariotti - alcuni anni fa ci siamo scontrati in un match di Coppa, vinse il Montalcino. In campionato però è passato tanto tempo. Siamo abbastanza tranquilli, consapevoli della forza dell’avversario. Però il calcio insegna che può succedere di tutto. Veniamo da qualche sconfitta e dobbiamo rialzarci, sarebbe bello strappare almeno un punto”. Chi ricorda bene i match contro il Montalcino è Massimo Armini, prima giocatore e poi presidente per dieci anni del Torrenieri. Adesso ricopre la carica di vice e domenica sarà allo stadio. Armini lavora a Montalcino e nei giorni in cui si parlava dello spostamento del match, causa concomitanza con la Sagra del Tordo, ha ricevuto tante “visite” da parte dei supporters biancoverdi. “Ma non bisogna dare troppa enfasi a questa partita - sono le parole di Armini - i punti in palio sono sempre gli stessi. Probabilmente l’ultimo scontro in campionato risale a quando io giocavo per il Torrenieri, in Terza Categoria, si parla di oltre venti anni fa… Da parte nostra c’è la volontà di fare bene, verrà tanta gente anche da altri paesi complice il giorno festivo. Abbiamo fiducia, se verrà il risultato ben venga per la classifica, anche un punto non sarebbe male. Se c’è qualche rito particolare prima della partita? No, manteniamo il profilo basso”.
Poi c’è anche il tifo passionario. Quello che scalda le gradinate e che la domenica allo stadio diventa più che un rito una fede. “Anche se - spiega Anna Minucci, tifosa di lunga data - sono combattuta se domani andare allo stadio o meno, ma poi andrò perché la squadra non va mai lasciata sola. Montalcino e Torrenieri hanno due spiriti completamente diversi. Loro sono di un’altra categoria per noi la promozione è stata una gioia infinita ma frutto di qualcosa di più profondo. La Polisportiva è radicata nel territorio, fa tanto per il sociale, non siamo mai falliti. Personalmente non sono invidiosa dei successi altrui, anzi, c’è l’orgoglio per qualsiasi vittoria o sconfitta incassata. Abbiamo anima e non apparenza. Ovvio che c’è del sano campanilismo frutto anche di sofferenze amministrative che in realtà derivano da un’epoca lontana e non dagli ultimi anni. Faccio i complimenti per i successi del Montalcino anche se ammetto che ho goduto quando ho saputo che non giocavano la Promozione! Speriamo che la Sagra del Tordo ci porti bene”. Ha vinto il Borghetto dai colori biancorossi…