Dopo la clamorosa richiesta di annullazione della stagione venatoria da parte di diverse associazioni (clicca qui), la Regione Toscana ha deciso di porre delle limitazioni alla caccia, la cui pre-apertura comincia proprio questo fine settimana. Così, sabato 2 e domenica 3 settembre, in tutta la regione, sarà proibito cacciare germani reali, alzavola e marzaiola, tutti uccelli acquatici, e il merlo.
“Non si può dichiarare lo stato di calamità per la siccità e poi non tener conto anche delle sofferenze degli animali”, ha commentato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Il provvedimento, come era già successo in altri due anni particolarmente siccitosi, il 2003 e il 2012, ha lo scopo sia di aiutare la conservazione della specie, a fronte dei pochi bacini allagati dove quest’anno gli animali saranno costretti a concentrarsi, sia di razionalizzare l’uso dell’acqua, dato che la caccia era consentita anche in invasi allagati artificialmente. Nello specifico, si potrà sparare alla tortora africana, al colombaccio e a cornacchie, gazze e ghiandaie, dannose per le covate e per le quali, anche a stagione venatoria conclusa, vengono spesso organizzate delle battute ad hoc per contenerne lo sviluppo. A questi si aggiungono gli storni, che provocano danni alle coltivazioni di uva e olivi.
Durante la stagione venatoria vera e propria, che inizierà il 17 settembre e si concluderà il 31 gennaio, non si potrà più cacciare fino alle ore 19.00 ma solo fino alle 14.00. Per alcune specie la caccia partirà ad ottobre o novembre oppure si concluderà anticipatamente, come era già accaduto negli anni passati. Fra i provvedimenti della giunta, c’è anche l’adozione definitiva del regolamento unico regionale, che sostituirà i novantuno diversi testi presenti in Toscana. “Un lavoro di semplificazione importante - commenta l’assessore all’agricoltura e alla caccia Marco Remaschi - frutto di un confronto attento con il mondo agricolo, venatorio e con tutti quei soggetti sensibili al tema della caccia”.