Si è parlato molto, anche nelle cronache nazionali, del Servizio civile e di come viene visto dai giovani. All’apparenza sembrerebbe scontato che sia un’opportunità per i ragazzi. Non solo economica, perché gli oltre 400 euro mensili garantiti non saranno uno stipendio ma fanno pur sempre comodo per chi si trova senza lavoro, ma anche e soprattutto di vita. Il Servizio civile aiuta a crescere, a relazionarsi e a mettersi a disposizione del prossimo. E’ una boccata di ossigeno per gli anziani che si ritrovano soli con i giovani che diventano, grazie alla loro disponibilità, un punto di riferimento per l’intera comunità. Non sono poche le testimonianze di chi si è trovato cambiato da questa esperienza tanto che ha deciso poi di proseguire come volontario. Certamente si tratta di una scelta. C’è chi preferisce trovarsi un lavoro perché ha delle esigenze economiche da soddisfare e allora il servizio civile diventa un’opzione secondaria. Però, e questo è l’aspetto su cui soffermarsi, c’è anche chi sceglie di restare a casa. Tutto legittimo sia chiaro. Ma forse viene persa un’opportunità di vita e anche il paese ne risente perché la carenza di volontariato produce degli effetti tangibili. Ma qual è la situazione a Montalcino e dintorni? Cosa pensano i ragazzi in merito all’opportunità data dal servizio civile? Ne abbiamo parlato con la Misericordia che ci ha descritto la situazione attuale. Giuseppe Antichi commenta con un pizzico di amarezza le adesioni numeriche di quest’anno. “Purtroppo per questo bando abbiamo ricevuto una sola domanda a fronte di quattro posti a disposizione. Non me lo so spiegare anche perché facciamo attività di comunicazione, inviamo le lettere a casa e c’è il passaparola. Peccato, magari nel 2018 andrà meglio, lo speriamo”. La Misericordia di Torrenieri ha riempito invece le due caselle a disposizione per il Servizio civile. Anche se ci dicono che “di domande ne sono arrivate soltanto due. Gli altri anni erano di più”. La tendenza, è giusto sottolinearlo, riguarda anche altri paesi della provincia di Siena. Eppure c’è chi in passato ha provato questa esperienza e non ha più voluto rompere il legame che si è venuto a creare. E’ il caso, ad esempio, di Carolina Gorini, una ragazza di Torrenieri che dopo il Servizio civile sta proseguendo la sua attività alla Misericordia di Montalcino. “Ero uscita dalla maturità, avrei potuto scegliere di fare un altro lavoro. Dico che è un’esperienza che andrebbe fatta. Si aiutano i bambini disabili, si portano gli anziani negli ospedali. Ho imparato a relazionarmi con le persone più grandi di me ed ho ricevuto tanta umanità. Tutti ti riconoscono e vieni apprezzata per quello che fai. Quando una persona mi chiede di voler fare il viaggio con me è una soddisfazione. E di piccole o grandi gratificazioni simili se ne vivono ogni giorno. Il mio lavoro è stato apprezzato e mi è stata offerta anche un’opportunità lavorativa”. Lo scorso anno la Misericordia di Montalcino ha avuto più risposte rispetto al bando del 2017. Una di queste è stata di Federico Marcucci, 22 anni, che terminerà il Servizio civile ad ottobre. “Ho già consigliato questa scelta ad altri miei amici perché non solo abbiamo l’occasione di aiutare gli altri ma anche noi stessi. Ho appreso le manovre salvavita che sono fondamentali e poi si impara a conoscere persone e luoghi nuovi che possono sempre tornare utili. Cosa farò in futuro? Vorrei continuare a rimanere in questo ambito”. Montalcino sicuramente apprezzerà.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024