Era su La Nazione di Siena di ieri (domenica 9 aprile) lo sfogo della produttrice di Brunello di Montalcino, Donatella Cinelli Colombini, che ha ricevuto una “visita” dai ladri nella sua cantina Casato Prime Donne. «Erano in cinque. Fisico particolarmente robusto. Tanto che hanno buttato giù a calci la porta d’ingresso da cui i turisti accedono in cantina. Per fortuna però sono fuggiti solo con i soldi lasciati nel registratore di cassa, circa 250 euro. È andata bene”, racconta Cinelli Colombini alla giornalista Laura Valdesi. La banda che, secondo la ricostruzione degli investigatori, prima si è indirizzata in una delle più belle tenute del territorio, dove soggiornano anche vip internazionali, quindi nello splendido podere Pelagrilli. Anche in questo caso sono stati portati via pochi spiccioli. “Cercavano – si legge su La Nazione di Siena - denaro, oggetti di valore. Forse non si soro resi conto che, in alcuni casi, avevano davanti ai loro occhi bottiglie di Brunello pregiate e particolarmente costose. Un blitz che ha tuttavia messo in allarme i produttori.
“Cosa possiamo fare? Accrescere una rete di difesa e di protezione anche attraverso l’impiego di guardie giurate, quello sì. Anche l’illuminazione esterna serve. Intanto i computer portatili, che sono rimasti fortunatamente nei nostri uffici nonostante la visita dei ladri, verranno portati via ogni sera per evitare di perdere indicazioni e dati preziosi”, sottolinea Donatella Cinelli Colombini. “Hanno fatto tutto in otto minuti - ricostruisce i momenti del colpo - sono pochi se si considera che prima hanno tentato di entrare dal portone meno visibile che ha però sostegni in ferro battuto per cui ha retto. Si sono quindi indirizzati all’ingresso, come detto, da cui accedono alla zona vendita i turisti”. Forse speravano di trovare più denaro, ma si sono dovuti accontentare di neppure 300 euro. “Cercavano oggetti che si possono rivendere facilmente sul mercato, come oro, macchine digitali e computer” conclude Cinelli Colombini. I Carabinieri sono intervenuti subito per un sopralluogo. E hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza. Si vedono i cinque uomini ma non il loro volto, almeno nel filmato sequestrato nell’azienda Casato Prime Donne, perché era nascosto da una sorta di cappello, come ha spiegato l’imprenditrice del Brunello. Si nota anche l’auto che se ne va. Immagini che potrebbero aiutare a scovare la banda - quasi sicuramente la stessa - che ha violato tre templi del vino. Non è la prima volta che accade: colpiscono più obiettivi, uno di seguito all’altro, e poi fuggono”.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30