Più di 3.300 presenze nei quattro giorni dell’anteprima con oltre 250 giornalisti provenienti dall’Italia e dal mondo, operatori e, per la prima volta, wine lovers. Questi i numeri di “Benvenuto Brunello” 2017, l’anteprima per le nuove annate di Montalcino (in degustazione, quest’anno il Brunello 2012 a 5 stelle, la Riserva 2011 e il Rosso 2015, sempre a 5 stelle) su cui è appena calato il sipario. La kermesse, nata, prima nel suo genere, 25 anni fa, conferma la validità del progetto che negli anni si è sviluppato ed è cresciuto divenendo un vero e proprio appuntamento da non perdere per critici e operatori del settore e che, nel 2017, ha aperto, per la prima volta le sue porte al sempre crescente popolo degli appassionati. Ma non sono solo i numeri a rendere importanti, per i produttori e per la crescita del territorio e del Brunello, i giorni dell’anteprima. La collaborazione che negli anni il Consorzio del Brunello ha sviluppato con Michelin, la prestigiosa Guida mondiale ai ristoranti, che ha firmato la piastrella celebrativa della vendemmia 2016 (altra annata a 5 stelle), ha acceso i riflettori sul tema della ristorazione di qualità a Montalcino. Spunti di riflessione importanti sul futuro del Brunello e di Montalcino, sono scaturiti anche dal talk show, moderato da Luciano Ferraro (Corriere della Sera), con Monica Larner (The Wine Advocate), il sommelier Charlie Arturaola e Gioacchino Bonsignore (Tg5-Gusto). Per Larner, firma autorevole e grandissima conoscitrice di Montalcino il 2010 ha segnato un passaggio importante per la Denominazione e la ricetta per valorizzare e promuovere al meglio il territorio ed il suo vino, per non rimanere indietro rispetto ad altri territori, passa necessariamente dall’educazione alle diversità che contraddistinguono il territorio, dalla zonazione, dalle selezioni che tante cantine già producono e da un sempre maggiore investimento su “single vineyards” e “cru”. La kermesse, dunque, rappresenta un’occasione unica, non solo per creare un legame tra produttori e giornalisti, operatori del settore e coloro che il Brunello lo comprano e lo bevono, ma anche e soprattutto per condividere punti di vista diversi e trovare la formula giusta per la valorizzazione di un territorio, Montalcino, che rappresenta l’anima del Brunello.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024