Prosegue la stagione teatrale di Montalcino con uno spettacolo che racconta il mito in chiave moderna ma indissolubilmente legato alla tradizione del teatro. Domenica 22 gennaio (ore 17.30) si alza il sipario del Teatro degli Astrusi su “Edipus” con Eugenio Allegri nell’adattamento dello spettacolo di Giovanni Testori firmato da Leo Muscato.
Tra le molte riscritture contemporanee del mito di Edipo, quella di Giovanni Testori, terzo e conclusivo capitolo della Trilogia degli Scarrozzanti, si evidenzia certamente per i suoi smaccati caratteri di originalità e autonomia dal modello. Non dunque una riscrittura, ma una scrittura che al mito ruba i presupposti per un’elaborazione del tutto nuova dal punto di vista della storia, della forma e del linguaggio. Testori inventa l’“italicano”, una deformazione linguistica, misto di lombardo, di francesismi e latinismi, che recupera in questo spettacolo la sua piena teatralità. “Edipus”, datato 1977, racconta la vicenda di un capocomico, lo “Scarrozzante”, che in un teatrino di provincia tenta di mettere in scena una rappresentazione su Edipo. Abbandonato dal primo attore e dalla prima attrice, che hanno preferito strade più comode, lo Scarrozzante si trova dunque a ricoprire tutti i ruoli, e finisce per confondere il piano del racconto con quello della sua disastrata vicenda autobiografica personale. Lo spettacolo è l’unica nuova produzione teatrale di Muscato per la prossima stagione, e segna in un certo senso il suo ritorno - a distanza di diversi anni dal progetto Riscritture ad una “rilettura” del classico con gli occhi del contemporaneo: un percorso fondamentale nella sua carriera di regista. Il lavoro su Edipus, a distanza di vent’ anni dalla storica interpretazione di Sandro Lombardi ed a quasi quaranta dall’esordio con Franco Parenti, è pensato proprio per Eugenio Allegri, in un progetto che lo vede per la prima volta sotto la direzione di Muscato.
Composto dal suo autore dopo l’“Ambleto” e il “Macbetto”, l’“Edipus” scarrozzato nel terzo millennio dall’adattamento di Leo Muscato, disegnato sul volto e il corpo di Eugenio Allegri, è un testo che conserva parte della sua fortuna nonostante approdi in una terra altra, dove il naso rosso che l’attore veste in apertura e chiusura rimanda, più o meno esplicitamente, alla sua eredità legata alla Commedia dell’Arte e ammicca, nell’epilogo e nel preludio, a una comicità malinconica e raramente sferzante dalla quale è venata l’intera messa in scena.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00