A poco più di un anno, era il 6 ottobre del 2015, dall’arrivo dei sei ragazzi del Mali, venuti in Italia come rifugiati accolti a Montalcino dalla Confraternita della Misericordia a seguito di un protocollo di intesa stretto con il Comune e la Prefettura e con l’aiuto della Confraternita del Santuario della Madonna del Soccorso che offre loro un’abitazione, è giunto il momento di tirare le somme su quanto si sia fatto per integrare questi ragazzi all’interno della comunità di Montalcino. “È motivo di orgoglio per la nostra comunità - spiega Remo Grassi, governatore della Misericordia di Montalcino - aver dato una possibilità di riscatto ai giovani immigrati. I ragazzi si impegnano ogni giorno e sono diventati parte attiva nel paese, facendo tanti lavori di manutenzione per il Comune”. A fare un resoconto dettagliato con la MontalcinoNews su come i rifugiati stiano vivendo il loro soggiorno sul territorio è Raffaella Lambardi, vice governatore della Confraternita di Misericordia di Montalcino: “siamo molto soddisfatti - spiega - soprattutto per l’impegno e la volontà espressa dai ragazzi di integrarsi con la comunità di Montalcino. Hanno voglia di imparare e lavorare, sono impegnati tre volte alla settimana con un corso di italiano che viene loro erogato attraverso una convenzione stipulata con l’Università per Stranieri di Siena e, affiancano ogni giorno, gli operai comunali. Ad oggi stiamo preparando un ricorso per ottenere il permesso di soggiorno per alcuni di loro, mentre un ragazzo, che lo ha già ottenuto per motivi umanitari, è pronto a “camminare sulle sue gambe”. Potrà infatti, a breve, muoversi in autonomia nella ricerca di un lavoro e così avviarsi in una strada individuale. Essere riusciti a dare una seconda opportunità a questi ragazzi che sono dovuti scappare dalla propria casa, per noi, è motivo di grande orgoglio e ci adopereremo per rendere la loro integrazione e il loro futuro, il migliore possibile”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024