Montalcino è sempre di più sotto l’occhio di investitori stranieri, che cercano tra le colline della città del Brunello, un investimento solido. Ma c’è chi ha visto già molto tempo fa la possibilità di far crescere questo territorio comprando aziende a prezzi che ora definiremmo stracciati. Se a credere nel vino di Montalcino, tra i primi investitori stranieri, è stata la famiglia Mariani, con l’acquisizione di Banfi, è anche vero che ci sono stati piccoli imprenditori che già 40 anni fa si sono accorti della potenzialità del territorio. Uno di questi è Mario Bollag, arrivato a Montalcino ad inizio degli anni ’70 dalla Svizzera, ha subito investito nell’azienda Il Palazzone, per poi comprare una piccola cantina a pochi passi dall’Abbazia di Sant’Antimo: Terralsole. Azienda di 12 ettari coltivati a Sangiovese, Syrah, Cabernet Franc e Merlot, che ha tirato su con le sue mani e che adesso conduce con la moglie Athena, seguendo pratiche biologiche rigorose.
La sua vita a Montalcino però non ha intaccato il suo primo amore, l’arte che coltiva ancora e che cerca di condividere con il mondo, anche tramite “Tesoley”, l’associazione no profit che finanzia progetti specifici ad Haiti per sostenere i bambini bisognosi e progetti di sviluppo agricolo nel Paese caraibico. Associazione che coinvolge molti artisti haitiani che hanno dipinto molte delle etichette dei vini di Terralsole.
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