Col d’Orcia alla conquista dei nuovi mercati orientali. L’azienda biologica di proprietà del conte Francesco Marone Cinzano ha cominciato infatti a diffondersi, beneficiando degli accordi commerciali stipulati dall’Unione Europea con i paesi extraeuropei, in Corea del Sud, diventando un ambasciatore del nostro territorio. Grazie alla qualità dei prodotti esportati è riuscita a farsi largo in uno dei mercati più complessi per l’export del vino, entrando così anche tra i case study della Commissione Europea quale realtà medio/piccola che ha beneficiato degli accordi extracontinentali.
“Esportiamo in tutto il mondo ma la Corea del Sud è un caso emblematico per la nostra azienda - spiega il presidente di Col d’Orcia a La Nazione - infatti è stato possibile abbattere gli alti dazi doganali, che compromettevano l’export dei vini italiani in Corea del Sud, e distribuire 1.500 bottiglie ogni anno, le quali contribuiscono a far crescere l’interesse dei coreani verso la Toscana, ed in particolare verso la Val d’Orcia e Montalcino. Da parte nostra confermiamo l’impegno ad utilizzare questa crescita per salvaguardare il nostro territorio e per farlo crescere grazie alla ricerca di nuove tecnologie in sintonia con l’ambiente”.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30