Un legame forte e indissolubile, che in occasione delle Feste si rinnova di anno in anno, quello che unisce Montalcino e Siena e che, nell’arco dei secoli, tra lotte e ricongiunzioni, è arrivato fino ai giorni nostri e che viene esaltato nell’evento che rappresenta la massima espressione di Siena e dei suoi cittadini: il Palio. Un legame che la Montalcinonews ha raccontato spesso, ricorrendo a cenni storici e ricordando come Montalcino ricopre un ruolo molto importante nel corteo storico. Ma ci sono altre piccole curiosità che legano i due mondi.
A partire dal fatto che il canape, ovvero la corda che serve a delimitare l’area della “mossa” del Palio di Siena, fino a qualche decennio fa venivano forniti da Montalcino (poiché erano i migliori prodotti) fatti rigorosamente a mano da Agostino Casali. Inoltre, tra le 6 chiarine che accompagnano festose il Palio sul Carroccio, ne compare una che porta le insegne di Montalcino e che è stata donata a Siena proprio dall’Amministrazione Comunale e dai Quartieri della città del Brunello.
Ma Montalcino è stata anche grande protagonista diretta nel Palio di Siena, portando sul tufo ben 4 fantini.
Il primo fu Giuseppe Fomei detto appunto “Montalcino”, nato il 17 marzo 1790 a Montalcino. Ma la sua carriera paliesca è stata priva di gioie e piuttosto breve. Corse infatti solo 2 Carriere (Drago e Pantera), entrambe nel 1806, cadendo in tutte e due le circostanze.
Molto più colorita e piena di spunti, fu invece la storia paliesca di Francesco Santini detto “Gobbo Saragiolo” per una sua evidente caratteristica fisica. È uno dei fantini del Palio tra i più conosciuti di tutti i tempi. Nato il 14 dicembre a Montalcino, fece il suo esordio in Piazza del Campo, alla tenera età di 14 anni, è subito vittorioso e lascia intravedere una carriera brillante. Con 15 Palii vinti non teme rivali. Corre per molte Contrade, anche nemiche fra loro (tra tutte Oca e Torre), e le cronache delle sue gesta fanno emergere la personalità del fantino di Piazza: abile, astuto, prepotente, avido di gloria e denaro. Lo stile di Santini nel “Campo” è spesso lo stesso anche nella vita quotidiana con testimonianze di arresti per insolenza, turpiloquio, ingiurie e corruzione. “Saragiolo”, il fantino di Montalcino, occupa le pagine più intense del Palio di Siena.
Il terzo fantino di Montalcino a solcare il tufo di Piazza del Campo è stato Enrico Viti, detto “canapino”, soprannome ereditato dal padre, barrocciaio, detto Canapo perché portava sempre con sé un canape. Nato il 18 aprile 1909 a Montalcino, ha corso 5 Palii vincendone uno solo, nel Nicchio, il 16 agosto 1928, su “Margiacchina”.
Ultimo fantino ilcinese è stato Piero Fagnani detto “Bagoga”, che è stato selezionato per 2 Palii (anche se a quello del 1968 non ha partecipato), senza, però, mai vincere la Carriera.
A portare il nome della città del Brunello a Siena, fu, infine, anche un cavallo: “Montalcino”, che esordì il 16 agosto 1711. Nei 7 Palii corsi è riuscito a vincerne ben 2, con la Tartuca e con l’Istrice.