Alcuni degli stemmi della torre civica, Palazzo Comunale. Non solo vino: Montalcino è una città ricca, oltre che di prodotti enogastronomici conosciuti in tutto il mondo, anche di storia e cultura. Girando a testa in su per le strade della città del Brunello si scoprono, infatti, tesori nascosti come immagini sacre, incastonate nelle mura delle case e dei palazzi, e un’enorme quantità di stemmi: insegne di famiglia, spesso anche di notevole livello artistico, che, in tutta la Toscana, fino al sopraggiungere dell’apparato granducale, era uso apporre sui palazzi pubblici. Tra i più importanti - raccolti nella tesi di laurea di Francesca Pacenti - tutti appartenenti al XV secolo e situati sualla parete nord della torre civica dell’antico Palazzo Comunale di Montalcino, troviamo quello di Giorgio di Francesco Tolomei (scudo a mandorla decorato di azzurro con fascia in argento e tre crescenti). L’Arme di Gaspare di Giacomo Petrucci, uno scudo a mandorla con trinciato inchiavato in oro e azzurro e lo stemma di Magio Ugugieri, uno scudo gotico antico in oro con ruota, in rosso, a sei raggi sostenuta da due leoni in azzurro accompagnati nella punta da un terzo leone.
Focus: Descrizione degli stemmi tratta da “Stemmi ed emblemi nel territorio comunale di Montalcino”. Tesi di Laurea in Lettere e Filosofia a.a. 1998-99 di Francesca Pacenti Relatore Prof. Giuseppe Cantelli Correlatore Francesca Fumi Cambi Gado.
“Arme del nobil uomo Giorgio di Francesco Tolomei Pretore della città di Montalcino nel 1463”
Montalcino, Torre Civica, lato nord. Travertino, cm 55 x 45.
D’azzurro, alla fascia d’argento, accompagnata da tre crescenti dello stesso, posti due nel capo e uno nella punta. Scudo a mandorla decorato in basso da svolazzi. Iscrizione: “Arma nobilis viri Georgici Franci(sc)i de Tholomeis P(raetoris) et civitatis Ilcine MCCCCLXIII.
Della famiglia Tolomei, originaria di Siena e appartenente all’Antica Nobiltà, si hanno notizie fin dal XI secolo, anche se la tradizione tramanda il nome di Baldastricca, detto poi Tolomeo, giunto addirittura nel secolo VIII, sotto Papa Gregorio a lavarsi nelle onde battesimali di Roma, e discendente dai Tolomei Re d’Egitto. Nel 1209 i Tolomei fecero costruire il gran palazzo innanzi alla Chiesa di S.Cristoforo, posta sotto il loro padronato. Il primo che governò il Supremo Magistrato fu Messer Giacomo di Tolomeo nell’anno 1226. Nemici fin dal 1160 dei Salimbeni, dettero adito a numerose contese, terminate solo nel XIV secolo, grazie all’intervento di Papa Benedetto XII. A ciò seguì una specie di diaspora con diramazioni della famiglia a Napoli, Roma, Macerata, Ferrara, Pistoia. Qui, Lorenzo nel 1400 circa, fu il capostipite del ramo pistoiese, così importante nella vita politica della città. I Tolomei furono signori di numerose terre e castelli dello stato senese: Colle, Campagnatico, Macereto, Porrona, Poggio alle Mura, Argiano, Montegiovi, Montepescali, Monte Capraia, Castellina, Trequanda, Lucignano d’Asso, Poggio di S.Cecilia, ed ancora Terra Bianca in Sicilia, numerosi feudi in Ungheria, nelle Puglie e in Fiandra. Tra i personaggi più noti della famiglia si ricordano il Beato Bernardo, fondatore degli Olivetani nel 1270, e numerosi uomini d’armi, ambasciatori, rettori e governatori di città, tra cui Raimondo (1358), Senatore di Roma, poi nominato Conte Palatino da Carlo IV.
Il personaggio dell’iscrizione del nostro stemma, Pretore di Montalcino nel 1463, potrebbe essere quel Giorgio di Francio d’Acharigi Tolomei, Provveditore di Biccherna nel 1460.
Un particolare da rilevare è, la presenza, Ai lati dello scudo, delle lettere G e O, forse riconducibili alle iniziali del maestro che ha realizzato lo stemma.
“Arme di Gaspare di Giacomo Petrucci Pretore e Capitano di Giustizia (1 luglio 1488)” Montalcino, Torre Civica, lato nord. Marmo, cm 62 x 54.
Trinciato inchiavato d’oro e d’azzurro. Scudo a mandorla. Iscrizione: “Tempore Gasparis Giacoppi de Petrucciis P(raetor) et Capitaneu(s) i ka(lendis) Iulii pro(?) V mesi bi(?)”.
I Petrucci, prima detti de’Cambi e oriundi di Bibbiano, si stabilirono a Siena nel 1299, con Petruccio di Cambio, Calzolaio, della Plebe di Siena. Qui risiedettero nel Monte dei Nove.
Il personaggio più noto è senza dubbio Pandolfo Petrucci, che nel 1487, in seguito al Governo dei Dieci (formatosi nel 1404) e ad una serie di lotte intestine, tentò di dar vita ad una signoria simile a quella dei Medici di Firenze, instaurando una tirannia terminata solo nel 1524. Suo figlio, Giulio Cesare, nel 1495 fu fatto Conte da Carlo VIII, Re di Francia.
Pandolfo Petrucci, forse anche per cause di parentela con tal “Donna Petra Petrucci, maritata nel 1416 a Messer Filippo Ciardelli di Montalcino”, mostrò in più occasioni la propria benevolenza verso la comunità montalcinese. Nel 1500 “comprò dintorno a Montalcino grande estensione di beni in quel di Sant’Angelo in Colle e di Camigliano corte montalcinese e poi si estese fino a Radigofani…”.
Lo scudo qui preso in esame si riferisce a Gaspare Petrucci, nipote di Pandolfo, nominato Pretore e Capitano di Giustizia di Montalcino nell’anno 1488
“Arme di Magio Ugurgieri Pretore nel 1488” Montalcino, Torre Civica, lato nord. Travertino, cm 60 x 38 .
D’oro, alla ruota di sei raggi di rosso, sostenuta da due leoni d’azzurro e accompagnata nella punta da un terzo leone dello stesso. Scudo gotico antico. Iscrizione: “Magio Ugurgieri P(raetor) MCCCCLXXXVIII”.
La famiglia Ugurgieri (Azzolini e Gurgieri), derivata dagli antichi Conti della Berardenga, fece parte de’Grandi di Siena. Il primo personaggio di cui abbiamo notizie è Ugo di Ugurgieri o Ugo di Reggieri, Console di Siena nel 1183, cui seguirono altri importanti consoli, provveditori, gonfalonieri, capitani del Terzo di S. Martino, tre vescovi, cavalieri del Tempio e dell’Ordine di Santo Stefano. Gli Ugurgieri, che avevano il sepolcro in S. Francesco e all’Osservanza, furono proprietari di ben due torri, del Castellare e di numerosi altri beni sparsi in tutto il territorio senese.
L’iscrizione del nostro stemma reca il nome di Magio Ugurgieri, che nel 1482 fece parte dei Nove. Divenuto capo delle soldatesche del Terzo di S. Martino nel 1490, rivestì poi la carica di Gonfaloniere per ben quattro volte.
Il nominativo di Magio, Pretore di Montalcino nell’anno 1488, compare anche in un atto di vendita intercorsa con il Conte di Guicciardo di Fonteguerri da Siena, tra l’8 dicembre 1492 e il 1 luglio 1496, a proposito di alcuni beni mobili e immobili non specificati. L’esistenza di queste proprietà è senz’altro avvalorata dalla presenza nel territorio montalcinese di altri due scudi Ugurgieri.