La Via Francigena rappresenta un luogo di passaggio e di sosta fondamentale per coloro che nei secoli hanno attraversato la Val d’Orcia per raggiungere Roma. Negli ultimi decenni la Via è tornata ad essere percorsa da una quantità sempre maggiore di pellegrini, fenomeno che ha fatto crescere la domanda di strutture ricettive e di luoghi che ridonino alla Via l’importanza perduta. “XI. Abricula. Una sosta ritrovata” è il titolo del lavoro di ricerca di Lavinia Antichi, una ragazza nata e cresciuta a Torrenieri che ha voluto ridare vita, attraverso la sua tesi di laurea per la scuola di Architettura dell’Università degli studi di Firenze, all’antico borgo scomparso, dove oggi sorgono i due complessi delle Briccole. Con dei misurati interventi lungo la via, Lavinia ha cercato, dialogando con il contesto, di rimettere insieme alcuni brani perduti di storia del paesaggio, degli abitanti e di chi attraverso i secoli è passato dalle Briccole. La volontà è stata quella di ridare alla tappa, e a un intero tratto della Via Francigena, la funzione di accoglienza e di incontro che per tanti secoli ha svolto. È proprio da questo studio che si potrebbe prendere spunto per realizzare progetti ad hoc sul tratto della Via Francigena che insiste su Montalcino per incentivare un tipo di turismo che potrebbe rappresentare una grande risorsa per il futuro del territorio.
Un pensiero su “Via Francigena: tra progettualità e nuovo turismo”
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dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024
Bravissima Lavinia!