Sant’Antimo e i matrimoni misteriosi

“Or bene,” gli disse il bravo all’orecchio, ma in tono solenne di comando, “questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai.”. E se ci riferiamo ai matrimoni celebrati all’Abbazia di Sant’Antimo, “sempre che tu non sia residente o un personaggio famoso” sarebbe la postilla da aggiungere, alla celebre frase che, ne “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, uno dei Bravi di Don Rodrigo pronuncia minaccioso all’orecchio del remissivo curato Don Abbondio alla vigilia del “sì” di Lucia Mondella e Renzo Tramaglino. Un argomento delicato per tutte le coppie di Montalcino che negli anni avrebbero voluto sposarsi nel suggestivo scenario dell’Abbazia e che per una regola, in vigore da quando c’era ancora la diocesi retta da Monsignor Mario Jsmaele Castellano, si sono sentite chiudere “il portale” in faccia dovendo rinunciare o accettando di trasferirsi a Castelnuovo dell’Abate per poter celebrare il loro matrimonio dei sogni. Ma poi, alcuni giorni fa, arriva la notizia che l’Abbazia di Sant’Antimo ha fatto da cornice ad un matrimonio particolare: quello di due vip. Celebrità di tutta Italia e non solo, si sono trovate, infatti, nella culla del Brunello per assistere al “sì” di Benedetta Massola, ex Letterina di Passaparola, e del manager francese, direttore generale Europa del gruppo JCDecaux, Jean Sebastien Decaux. E gli animi di molti cittadini di Montalcino si sono scaldati. Molti lettori della Montalcinonews, hanno scritto per raccontare le proprie esperienze: chi, dopo molte richieste, all’inizio degli anni ’80 è riuscito a celebrare nell’Abbazia il proprio matrimonio, chi ci è riuscito solo dopo un trasferimento di abitazione e residenza nella frazione, chi vi ha dovuto rinunciare e chi, invece, è riuscito a sposarcisi senza nessun tipo di vincolo. Dopo molte ricerche non è ancora molto chiaro a chi, tra curia e monaci premostratensi, realmente spetti l’utlima parola sul nulla osta per la celebrazione, ma una cosa è certa, una regola c’è e, come ogni “legge” che si rispetti, ha i suoi vincoli, ma anche le sue scappatoie e, come si dice, “fatta la legge trovato l’inganno”.