“Le fusioni tra i Comuni si renderanno sempre più necessarie, se dal punto di vista normativo continuiamo ad andare nella direzione intrapresa negli ultimi tempi, ma, queste, devono obbligatoriamente avvenire tra realtà affini ed omogenee. Non è possibile, infatti, studiare soluzioni che tengano conto soltanto di alcuni fattori. Nello specifico, non è possibile guardare solo al numero degli abitanti ma è necessario tenere in considerazione anche l’estensione territoriale. Per quanto riguarda Montalcino, percorsi di fusione sono all’attenzione del Comune ma, questi, sono subordinati alla salvaguardia della Denominazione. Non è pensabile un cambio di nome o anche solo una aggiunta e, essendo il Brunello, un marchio territoriale a tutti gli effetti, la sua salvaguardia ha la precedenza assoluta: non è concepibile, infatti, nè l’ampliamento della zona di produzione né l’aggiunta di un nome che non sia quello di Montalcino. Il tutto andrebbe a ledere il marchio con gravissime ripercussioni sul territorio e sulla sua economia”.
Così Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino, si è espresso in merito all’ipotesi è fondere dodici Comuni del senese, notizia che da quelche giorno impazza nella Provincia e che scaturisce da uno studio dell’Irpet e che fa base alla discussione politica sul riassetto istituzionale con la fusione di comuni che risale, in realtà, a due anni fa.
Nella traccia dell’Irpet - che non fa nessun accenno all’ipotesi avanzata dal sindaco Valentini sulla “grande Siena”, che comprenderebbe i comuni confinanti di Asciano, Sovicille, Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni e Monteroni, sulla strada già tracciata negli anni passati da vari accordi di collaborazione - sono dodici i comuni che dovrebbero unirsi a Siena: si va da Radda a Chiusdino, da Gaiole a Murlo, con un’estensione territoriale enorme rispetto a quella attuale.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30