“Con il concetto di Fattoria Agricola, abbiamo cercato di tornare indietro nel tempo quando, nel periodo preguerra a Montalcino non esistevano solo vigna e vino ma, al contrario, quello che oggi è diventato il maggior business del territorio era forse meno importante di altre colture. Oggi a Col d’Orcia l’agricoltura biologica che abbiamo deciso di portare avanti ha bisogno, per crescere in modo sano, di biodiversità che stiamo cercando di ricreare attraverso l’inserimento di colture del territorio dal sapore antico. Riscoprire la Fattoria nel senso antico è molto importante oggi per territori come Montalcino per poter sviluppare un turismo sì legato al vino ma che cerca esperienze a 360°: dal cibo ai paesaggi passando per la storia e la cultura”. Così Francesco Marone Cinzano ha raccontato, la sua tenuta, Col d’Orcia, ai microfoni della Montalcinonews. Al Conte ha fatto eco l’agronomo Giuliano Dragoni che ci ha raccontato, dal punto di vista tecnico tutte le colture e le attività della “Fattoria”.
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