Contribuire al miglioramento della produzione e della commercializzazione del miele toscano. A questo puntava l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi quando ha lanciato la proposta della campagna 2015-2016 del Programma Nazionale Triennale, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’agricoltura Marco Remaschi, e focalizzata da un lato alla assistenza tecnica ed alla formazione professionale degli apicoltori, dall’altro alla lotta alla varroasi e alla razionalizzazione della “transumanza”, cioè lo spostamento delle arnie a seconda delle fioriture. La notizia arriva proprio nei giorni in cui Montalcino si sta preparando ad accogliere apicoltori di tutta Italia e non solo per il consueto appuntamentocon la “Settimana del Miele”, la kermesse sull’oro giallo che, da ormai 39 anni, convoglia apicoltori e amanti del miele a Montalcino, nel secodno fine settimana di settembre.
A tali misure, concordate anche con le associazioni apistiche toscane (Arpat- Associazione regionale produttori apistici, Toscana Miele e Aapt - Associazione Apicoltori Province Toscane), la Regione Toscana destina per il 2015-2016 quasi 400.000 euro di fondi europei. Di questi oltre 215.000 euro sono per formazione professionale e assistenza tecnica, 15.000 per combattere la varroa e acquistare gli idonei presidi sanitari, e 160.000 sono destinati all’acquisto delle attrezzature necessarie per poter effettuare il nomadismo. “Per aumentare la produttività delle aziende - afferma il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha visitato di recente alcune aziende apistiche - l’accento va posto anche sulla innovazione e sulla ricerca, approfondendo filoni come quello del nutrimento delle api, della selezione genetica, e della lotta alle malattie. Peraltro possiamo fare leva su un’eccellenza, toscana e non solo, della ricerca, come la sezione agraria del Sant’anna di Pisa, una delle più importanti in Italia”. “Con le misure approvate vogliamo favorire una maggiore redditività delle aziende e una migliore qualità del miele - afferma l’assessore Remaschi - Abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze di una realtà, come quella del comparto toscano, che è caratterizzata da una moltitudine di piccoli operatori che hanno difficoltà ad acquisire informazioni aggiornate per fronteggiare i problemi legati alle patologie che colpiscono il settore apistico, e informazioni su metodi più razionali di conduzione. Ma anche aziende di dimensioni più significative potranno acquisire attrezzature che consentano di razionalizzare la pratica del nomadismo, diminuendo i costi e migliorando la qualità del miele prodotto”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024