Se l’uomo da sempre è appassionato del nettare di Bacco è la donna che, negli ultimi anni sta diventando una attenta esperta non solo di vini ma anche di terroir e delle loro più recondite caratteristiche, attratte sempre più spesso da vini dal forte carattere come il Brunello o l’Amarone. Il ruolo delle donne nel mondo del vino è sempre più centrale, sia in cantina, dove le produttrici del Belpaese sono diventate il punto di riferimento del panorama enologico internazionale, sia fuori, con l’”altra metà del cielo” che si scopre sempre più appassionata a Bacco. Tanto che, come rivela la ricerca “Donne, vino e seduzione”, curata dal professore Gabriele Micozzi, docente di Marketing alla Luiss di Roma, in collaborazione con Live, lo spin off dell’Università Politecnica delle Marche, per il Consorzio Vini Piceni, l’84 % delle donne italiane vorrebbe approfondire la propria conoscenza del vino, stessa percentuale di chi preferisce i vini autoctoni, mentre il 18% si considera un’appassionata ed il 58% si sente curiosa rispetto al mondo del vino. Nella scelta di un prodotto si lasciano guidare principalmente dal terroir (22%), seguito dal passaparola (16%) e dalle storie riportate sul retro della bottiglia, tanto che le consumatrici vorrebbero bottiglie con maggiori informazioni (36%) e più creatività in etichetta (24%).
Il vini italiano considerato più seducenti è il Brunello di Montalcino, seguito dall’Amarone e dalle bollicine della Franciacorta, quasi allo stesso livello di quelle del Trentodoc. Ma le donne hanno anche qualche consiglio da dare alle cantine del Belpaese essere più “attraenti”. Prima di tutto, creare più eventi divertenti per aiutare la conoscenza del vino (14%), quindi migliorare e valorizzare l’accoglienza in cantina (13%), sviluppare prodotti a minore gradazione (13%), sviluppare prodotti biologici, biodinamici e vegani (11%), e ancora aumentare le informazioni sui prodotti ed i loro metodi di produzione (10%), migliorare il packaging (10%), raccontare meglio la loro storia, anche usando il web e i social network (9%), spiegare meglio gli aspetti salutistici del vino, come calorie, dosi consigliate e benefici (7%), ma anche diminuire i prezzi (5%) e formare la ristorazione a diffondere la cultura del vino del territorio (4%).
Molto interessante anche la percezione dei personaggi che coinvolgono maggiormente la donna e sanno creare più fiducia. Le figure che sanno meglio sedurre con il proprio raccontare il vino, infatti, sono: un contadino che racconta la sua vigna (22 %); un produttore che racconta il suo vino (20 %); uno chef che abbina un vino ad un piatto (15%); un giornalista che scrive di vino (13%); un sommelier che spiega un vino (12%). Dai dati, inoltre, emerge che secondo il 61% delle donne un uomo che non beve vino risulti noioso o poco interessante, mentre un uomo che beve e conosce il vino risulta ricco di cultura e tradizioni (32%), interessante (26%) e divertente (24%). E se la scelta cade su una bottiglia particolarmente pregiata, meglio berla con il fidanzato o il marito (54%) che con gli amici (21%), anche se il 20% della intervistate indica l’amante come situazione ideale, visto che il vino è ritenuto un potente afrodisiaco. Il vino, per le donne, è anche valore sociale, emozionale e culturale: una cena senza un buon vino è un’occasione persa (38%), o addirittura un fallimento (24%), e, per sedurre, non c’è di meglio che preparare un menu accompagnato da una bollicina bianca (20 %), un bianco floreale (15%) o un rosso leggero e profumato (18%).
Se tra i brand alimentari italiani più apprezzati al top ci sono Barilla, Consorzio del Parmigiano Reggiano e Consorzio del Prosciutto di Parma, e tra quelli più seducenti le donne italiane annoverano Ferrero, Campari e Illy, tra i brand del vino quelli che vengono maggiormente apprezzati sono Gaia, Antinori e Biondi Santi. I personaggi più interessanti secondo il mondo pubblico femminile, nel mondo del vino e del cibo, sono invece Joe Bastianich, Massimo Bottura, Simone Rugiadi, Oscar Farinetti, Antonino Cannavacciuolo, Benedetta Parodi, Carlo Cracco, Antonella Clerici, Fede ( Federico Quaranta) e Tinto ( Nicola Prudente) e Francesco Zonin.
“Direi che gli sforzi dei produttori e dei consorzi hanno fatto crescere in questi anni la cultura del vino – chiosa Angela Velenosi, presidente del Consorzio Vini Piceni – tanto che le donne sono sempre più esigenti e consapevoli in termini di qualità e la loro ricerca delle produzioni autoctone mi fa sperare che in questo Agosto il patrimonio enologico italiano con i suoi terroir sia valorizzato, raccontato e narrato dalla ristorazione per celebrare questa estate mentre noi produttori abbiamo da poco già iniziato la vendemmia. Il marketing, pertanto, dovrà saper intercettare anche attraverso i nuovi media una cliente sempre più sofisticata ed alla ricerca di emozioni, vinceranno le aziende che sapranno in modo autentico narrare la loro storia differenziandosi e creando stili nuovi”.