Montalcino, città turistica famosa per il suo paesaggio mozzafiato ed il suo Brunello, ma anche per la sua storia e la sua cultura millenaria, il 9 agosto, torna indietro nel tempo e rivive il suo importante Medioevo. È il Torneo di Apertura delle Cacce, espressione della vita sociale della città di Montalcino che, in questi giorni, rivive, attraverso i suoi Quartieri Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio, momenti culturali, sociali e ricreativi, ma anche sentimenti, a volte contrastanti, di appartenenza, antagonismo e rivalità.
Ad animare la Festa e Montalcino, il Corteo Storico e il Torneo di tiro con l’arco: a partire dalle ore 17,45, per le vie della città, saranno oltre 150 figuranti, con costumi (studiati nei minimi particolari, disegnati da storici del costume e cuciti da abili sarte) che si ispirano al periodo di massimo splendore di Montalcino (Trecento e Quattrocento), ad annunciare la Festa. Tra questi, il Gonfaloniere, il custode della bandiera della città, ma anche il Banditore, colui che anticamente aveva il compito di diffondere le notizie, i Signori di Fortezza, il feudatario e la sua Castellana, con la loro corte di dame e cavalieri, e i figuranti di Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio, a rappresentare le famiglie di spicco del Quartiere. Il tutto ritmato dal suono di tamburi e chiarine e cadenzato dai rintocchi del Campanone dell’antico Palazzo Comunale.
Il Corteo Storico traghetta poi tutti i popoli di Montalcino nel “Campo”, dove la rivalità dei Quartieri si scatenerà nel Torneo di Tiro con l’Arco (ore 18,30): è da questo momento in poi che la Festa prende nuova forma e non sarà più soltanto rievocazione del passato che diviene spettacolo, ma un momento che la città e i popoli dei Quartieri vivono intensamente, in maniera surreale e suggestiva, attraverso l’acceso antagonismo tra Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio - nomi derivanti da antica toponomastica - che si contendono in una gara, con arco e frecce, in un crescendo di distanze (da 25 a 45 metri, su sagome di cinghiale), la supremazia sulla città, aggiudicandosi una medaglia in argento accompagnata da un’opera di Mauro Andreini, architetto e artista di origini ilcinesi molto conosciuto e apprezzato.
Il Torneo di Apertura delle Cacce, che ha anche una festa gemella ad ottobre, la Sagra del Tordo, è un appuntamento atteso tutto l’anno da parte degli abitanti di Montalcino, nominata Città da Papa Pio II, e che trae le sue origini dall’antica storia, che vedeva le nobili famiglie, a cavallo tra il Medioevo e il Rinascimento, dilettarsi in banchetti festosi, a cui partecipavano sia i nobili sia la gente del popolo, che si intrattenevano in giostre e tornei.
Focus - I Quartieri di Montalcino
Il Borghetto prende il nome dall’odierna Via Ricasoli che, essendo un piccolo borgo collocato immediatamente fuori alle fortificazioni, veniva comunemente chiamata “Borghetto”. Dai colori bianco e rosso, il Quartiere, si sviluppa nella parte sud-ovest di Montalcino ed “è compreso tra lo storico Palazzo Comunale e la Fortezza. Il territorio del Borghetto, ricco di emergenze architettoniche quali il Palazzo Pieri, il Teatro degli Astrusi, la Chiesa di Sant’Egidio ed il grande complesso di Sant’Agostino, copre una larga fetta dell’antico Terzo di Sant’Egidio. Lo spirito del Quartiere nasce dall’attaccamento alla storia e alle origini di Montalcino: è questa la filosofia che i fondatori del Borghetto hanno cercato di trasmettere alle generazioni successive. Anche se Via Ricasoli rappresenta la strada più importante del Borghetto, quella più cara ai quartieranti risulta essere Via Panfilo dell’Oca: è qui infatti che si trovano la sede - la Chiesa di Santa Croce e l’annessa sacrestia acquisite dal Quartiere e finite di restaurare nel 2005 - e le stanze della Società, dedicata proprio al guerriero che da il nome alla via.
Il Pianello ha i colori bianco e blu e vanta nel proprio territorio, vie, strade, edifici e opere di altissimo pregio, da Via Moglio, ex Via del Pianello a Fonte Castellana, da Porta Burelli a Porta Castellana, dalla Chiesa dei Bianchi alla Chiesa di San Francesco, fino alla chiesa di San Pietro, di recente restauro. Numerose le attività che il Quartiere svolge durante tutto l’arco dell’anno: qualificanti da menzionare, quelle recenti destituite all’interno della Chiesa di San Pietro, come il concerto di natale, i vari concerti con l’organo e il lavoro assiduo degli ultimi anni con le pubblicazioni. L’ultima, in ordine di tempo, è quella sulla toponomastica montalcinese che fa riferimento a un campione ritrovato nell’archivio storico di Montalcino risalente al 1816, e in cui si da un fondamento storico a quelli che sono i nomi dei quattro quartieri attuali.
La Ruga, con i colori giallo e azzurro, che per stemma ha una stella ascendente accompagnata da losanghe, e il motto “Altius”, ha la sua sede nell’oratorio della Chiesa del Corpus Domini dove prevalentemente si svolgono le nostre attività sociali ricreative e culturali, le riunioni del consiglio e le assemblee dei rugaioli. Tante le attività che il Quartiere svolge durante tutto l’arco dell’anno: corsi di tamburino, di tiro con l’arco, di gastronomia; ma anche mostre, passeggiate, giochi e gite. A pochi metri dalla sede, incontriamo il Palazzo Vescovile, e, proseguendo per Via Cialdini, chiamata comunemente “Ruga” e risalendo per la “Costa” arriviamo all’archetto di accesso di Vicolo del Pino, un angolo suggestivo dove il Quartiere ha acquisito uno spazio all’aperto inserito tra gli orti di Via Cialdini una delle più belle e caratteristiche di Montalcino, dove si insediò il primo governo del Comune. Ma è il Prato del Duomo dove si trova la Cattedrale che domina dall’alto la città: da qui si può ammirare un panorama mozzafiato che, dalla torre del Palazzo Comunale, lascia intravedere la Val d’Orcia. Continuando nella zona chiamata “Poggio”, da qui lo sguardo spazia fino agli Appennini. Proseguendo, poi, fino al Santuario di Maria Santissima del Soccorso, fino ad arrivare alla Chiesa di Sant’Antonio ci sono tante altre belle cose da vedere: Siena, la Fortezza, i castelli immersi nei boschi.
Il Travaglio, il “quartiere a tre stelle”, come amano definirsi, dai colori giallo e rosso. Il Quartiere Travaglio, situato nella zona sud, nasce, insieme agli altri tre quartieri, Quartieri nel 1958, anche se sarà solo a partire dal 1962 che inizierà il torneo di tiro con l’arco, la sfida con le frecce fra quartieri. Una delle molte attività che il Quartiere organizza nell’anno e per cui il Travaglio si distingue, da 25 anni, è il premio di poesia “Il Vignolo”, che vede i ragazzi delle scuole della Toscana, cimentarsi nell’arte della poesia. Un grande evento, a cui hanno partecipato negli anni personalità di spicco del mondo della poesia e della letteratura italiana come il maestro Mario Luzi, uno dei più importanti poeti e scrittori del Novecento italiano e la poetessa e critica letteraria Paola Lucarini Poggi. E la pubblicazione “Il Vignolo”, che raccoglie ogni anno tutte le migliori poesie, ha, ogni anno una copertina particolare e vanta firme di artisti del calibro di Sandro Chia, celebre esponente della Transavanguardia, Mario Francesconi, Alberto Inglesi, Carlo Pizzichini, Pierluigi Olla, Giovanni Ticci (illustratore di Tex), Emilio Giannelli (vignettista del “Corriere della Sera” e amico di Montalcino).